Vietnam

Da Nord a Sud: viaggio in aereo, pulmino e barca

(18 aprile – 5 maggio 2019) – 4 adulti

Gio 18/04/2019 – Viaggio in auto e in aereo

Partenza da Milano Malpensa con il volo delle 9,05 (Qatar Airways) di circa 6 ore con scalo a Doha. Buona ed abbondante la colazione, a seguire spuntino speziato al posto del pranzo. A Doha abbiamo uno scalo di 4 ore e mezza prima di prendere il volo per Hanoi (Qatar Airways) delle 20,45. I prezzi all’aeroporto di Doha sono abbastanza alti. La valuta locale è il QR (real qatar): 10 QR equivalgono a 2,74 USD. Esiste anche una sorta di metropolitana elettrica per spostarsi all’interno dell’aeroporto.

Ven 19/04/2019 – Viaggio in aereo, Hanoi, viaggio in treno

Atterriamo ad Hanoi alle 7,30 di mattina (5 ore di fuso orario) dove ci attende la nostra prima guida con autista e pulmino da 16 posti tutto per noi. Il viaggio è organizzato dalla Tonkin Travel. Fa molto caldo (di giorno 39 gradi con umidità sopra l’80%). Cambiamo gli euro in aeroporto, dove ci dicono convenga di più. Iniziamo subito la visita alla città: il mausoleo di Ho Chi Minh (solodall’esterno), la casa-palafitta dove ha vissuto Ho Chi Minh, una curiosa pagoda costruita su di un unico pilastro, la bella pagoda Tran Quoc che si trova sulla riva di uno dei laghi della città, il Tempio della Letteratura (antica scuola per letterati dedicata al filosofo Confucio), l’interessante Museo Etnografico dove viene raccontata la storia delle tante etnie che vivono tuttora in Vietnam e dove sono state ricostruite alcune case tipiche vietnamite. Facciamo infine una bella passeggiata tra i vicoli della città vecchia: un po’ caotica per la presenza di tanti scooter ma anche verde e piacevolmente animata. In particolare è molto curiosa la zona dove un treno passa vicinissimo alle case e dove sono sorti diversi bar per turisti, praticamente sui binari! Dopo un paio d’ore trascorse in un motel vicino alla stazione ferroviaria per poterci fare una doccia e riposare un momento, andiamo a cena e poi a prendere il treno per il Nord. Poiché in treno non c’è molto spazio, abbiamo con noi solo uno zainetto ciascuno ed abbiamo lasciato le valigie nell’hotel che ci ospiterà al ritorno in città. Il treno è ancora di quelli usati dai francesi nel secolo scorso. Abbiamo uno scompartimento con 4 letti a castello, pulito e tutto sommato confortevole. A disposizione si hanno acqua, noccioline, necessario per toilette e the o caffè servito dal personale del treno un paio di volte. In 8 ore, con qualche scossone ed un po’ di rumore, giungiamo a Lao Cai, molto vicino al confine con la Cina.

Sab 20/04/2019 – Lao Cai, Can Cau, Y Linh Ho, Lao Chai, Sapa

Arrivati a Lao Cai andiamo a vedere il confine con la Cina dove, all’ora di apertura (le 7 di mattina), una folla incredibile di vietnamiti attraversa il ponte sul Fiume Rosso che separa i due stati e letteralmente corre in Cina a vendere i suoi prodotti: impressionante! Ci spostiamo poi in 2 ore a vedere il caratteristico mercato multietnico di Can Cau (che avviene solo il sabato): tutte le donne indossano i costumi delle loro etnie di appartenenza e vendono i loro prodotti agricoli, tessili o di artigianato. C’è anche una fiera di bufali, che in Vietnam vengono ancora usati nei campi. In diverse zone cucinano e mangiano. Il mercato è molto bello ed interessante. Ci spostiamo poi in zona risaie, verso Sapa, vicino al villaggio di Y Linh Ho. Andiamo quindi a piedi a vedere un paese tipico della zona e le risaie a terrazze, spesso ancora da seminare in questo periodo. Camminiamo per più di 7 km con molto caldo ed affrontando anche diversi dislivelli perché le risaie sono tutto un sali-scendi, ma ne vale la pena. Sia le persone incontrate che il paesaggio rurale sono molto belli ed interessanti. Il villaggio principale che visitiamo è quello di Lao Chai, dell’etnia dei H’Mong Neri (indossano abiti neri con ornamenti coloratissimi). Infine raggiungiamo Sapa. La sera passeggiata per l’animatissima e molto turistica città. C’è molta gente in giro e purtroppo molti bambini, anche piccolissimi, che cercano di vendere souvenir seduti sul marciapiede dove spesso si addormentano per la stanchezza (con la madre che li ha obbligati a questa tristezza e che li tiene d’occhio da lontano… ma non sempre). Alcuni di loro portano sulle spalle, avvolto in una fascia, un fratellino di pochi anni più piccolo. Qui, come un po’ ovunque in Vietnam si vendono i prodotti della North Face (che ha la fabbrica nel paese) a prezzi assolutamente ridicoli: probabilmente saranno tutti contraffatti.

Dom 21/04/2019 – Sapa, zona del Fan Si Pan, Hanoi

Anche oggi andiamo a visitare un villaggio di H’Mong Neri, molto interessante perché si può veramente vedere come vivono gli abitanti: uomini che pascolano i bufali nelle risaie ancora da arare, bambini nudi che giocano o che fanno il bagno nel torrente (quelli più grandi completamente vestiti), donne che vendono i prodotti del loro artigianato (con un po’ di insistenza…), maiali liberi ovunque, cani, galline. Vediamo anche un secondo villaggio, ma solo per una piccola parte, abitato dagli Dzao Rossi, chiamati così perché indossano un tipico copricapo rosso. Durante il viaggio di oggi, nella zona del Fan Si Pan (il monte più alto del Vietnam, a nord di Sapa) abbiamo visto una coltivazione di the, diverse coltivazioni di fiori, la funivia per il monte Fan Si Pan, belle montagne rocciose ed acqua ovunque a volontà. Finite le visite ai villaggi rientriamo ad Hanoi in circa 5 ore con un pulmino condiviso. Qui ci attende un caos ed un’animazione da domenica sera, con la zona attorno al lago Hoan Kiem chiusa al traffico e strapiena di gente che passeggia, fa ginnastica, ascolta musica, balla o mangia cibo di strada.

Lun 22/04/2019 – Hanoi, Mai Chau

Oggi lasciamo Hanoi per visitare le tribù che vivono in case-palafitta. Durante il percorso comperiamo arance in una zona dove le coltivano e facciamo una sosta lungo la strada per assaggiare i cibi tipici degli abitanti della zona, preparati da loro. Proviamo una specie di riso colloso avvolto nel bambù e cotto sul fuoco da intingere nei semi di sesamo, poi assaggiamo uova sode, pannocchie bollite, the verde senza zucchero e uno di noi prova anche a fumare la grande pipa di legno tipica del Vietnam. Proseguiamo poi il viaggio, dopo una breve sosta molto panoramica sulla valle di Mai Chau, fino a raggiungere il nostro piccolo ma molto grazioso hotel in legno e bambù, immerso nel verde brillante delle risaie. In pomeriggio facciamo un giro con le biciclette scassatissime dell’hotel per i vari villaggi etnici tra risaie, bambù e banani. La zona è turistica ma comunque bella ed accogliente. Ci fermiamo da una famiglia molto numerosa a mangiare anguria calda a volontà con i galli da combattimento appollaiati sulle piante alle nostre spalle. Abbiamo anche fatto una sosta da una coppia di anziani che vivono isolati in una casa-palafitta senza figli (cosa insolita da queste parti). Il marito, un veterano della guerra contro gli americani, stava costruendo in modo ingegnoso i bastoncini di bambù utilizzati anche in Vietnam per mangiare. Siamo infine rientrati in hotel per il tramonto sulle risaie: molto suggestivo. In zona diverse case-palafitta vengono affittate ai turisti, magari anche solo alcune stanze. In giornata abbiamo assaggiato il succo di canna da zucchero.

Mar 23/04/2019 – Mai Chau, Ninh Binh

Dopo colazione (che in genere è a scelta tra tipicamente asiatica e internazionale) andiamo a piedi a vedere il mercato locale che ha prezzi molto bassi per noi e dove vendono di tutto, compresa la carne di topo e di cane. Sempre a piedi ci spostiamo a vedere il villaggio di Van, su palafitte e con molte case in legno per i turisti: ben curato e tranquillo. Partiamo poi alla volta di Ninh Binh facendo una sosta lungo la strada per vedere un curioso mercato all’ingrosso della canna da zucchero che qui in genere ha lo stelo scuro. Arrivati a Ninh Binh, dopo pranzo, facciamo un giro con le biciclette dell’hotel (stavolta buone) per vedere risaie, canali con molte anatre bianche, pescatori, capre e stranissime montagne vulcaniche scure che si stagliano come faraglioni verso il cielo. Il paesaggio è molto suggestivo e la zona viene chiamata, per la sua somiglianza, anche “Halong terrestre”. La guida ci porta a vedere anche un bel tempio appena restaurato. Nella zona di partenza delle barche che accompagnano i turisti lungo il fiume ci sono molti bambini che fanno il bagno ed anche donne che lavano i panni. Il luogo è molto turistico ma assolutamente affascinante. I piatti locali sono anatra alla griglia e carne di capra.

Mer 24/04/2019 – Ninh Binh, Hanoi

Oggi facciamo la gita in barca con rematori locali (solitamente donne), che remano con i piedi e che in 1 ora e 40 minuti ci portano lungo il fiume Ngo Dong tra le risaie e gli strani monti vulcanici della zona. Si attraversano in barca anche tre grotte a tunnel. Dopo la bella gita (solo un po’ affollata di barche) siamo andati a visitare la pagoda di Bich Dong abbarbicata su uno di questi strani monti (una parte addirittura costruita all’interno di una grotta). Fa caldissimo e ci sono diversi scalini da percorrere: fondamentali acqua e ventaglio. Proseguiamo visitando in zona la Cittadella: una vasta area dove sono rimasti solamente due templi ma dove sorgeva l’antica capitale del Vietnam e dove sono vissuti i primi due imperatori responsabili della riunificazione del paese dopo il lungo dominio cinese. Partiamo infine per Hanoi dove facciamo una passeggiata al mercato, sempre molto animato.

Gio 25/04/2019 – Hanoi, Halong Bay

Partenza dall’hotel con un pulmino gestito dal battello di Halong Bay che ci porta, insieme ad altri turisti, alla famosissima baia con una sola sosta per acquisto souvenir in un grande centro dove lavorano anche ragazzi con disabilità dovute ancora ai veleni usati durante la guerra (tantissimi oggetti di artigianato, anche pregevoli). Anche in questa occasione abbiamo con noi solo uno zainetto, tanto torneremo ancora all’hotel di Hanoi. Ad Halong saliamo su di un tender che ci porta alla nostra barca (Swan Cruise). L’agenzia ci ha fornito una simpatica guida in lingua inglese e ha scelto per noi la navigazione lungo il percorso 4, quello meno frequentato ma forse anche un po’ meno suggestivo. Facciamo subito una sosta in una spiaggia per il bagno: acqua torbida ma calda. A seguire ci aspetta un bel giro in canoa, abbastanza lungo e quindi un po’ faticoso. Tornati a bordo ci aspettano pranzo e cena ottimi e con tante portate tipiche vietnamite. Dopo cena un po’ di giochi di società e la pesca al calamaro (infruttuosa). Per la notte ci si ferma in rada con una bella atmosfera e pochissime barche attorno. La cabina è spaziosa e ha sia il bagno che la finestra sul mare.

Ven 26/04/2019 – Halong Bay, Hanoi

Sveglia prestissimo per provare una lezione di Tai Chi sul ponte della barca all’alba. A seguire facciamo un bel giro a vedere, su di un isolotto, una grotta terrestre molto carina. Si rientra per colazione e poi, in navigazione, seguiamo una lezione di cucina vietnamita dove ci insegnano a confezionare gli involtini primavera che, una volta preparati da noi, verranno fritti e serviti con il pranzo. Si mangia con la barca ancorata appena fuori dal porto (alle 11) in un posto assolutamente anonimo ma il cibo è ottimo e super abbondante. Alle 14,30 saliamo nuovamente sul pullman per Hanoi e torniamo al solito hotel.

Sab 27/04/2019 – Hanoi, Hue

Partenza prestissimo con colazione al sacco fornita dall’hotel. Ci viene a prendere un autista che ci porta all’aeroporto per il volo interno della Vietnam Airlines verso Hue, l’antica capitale imperiale. All’arrivo con nuova guida e nuovo autista andiamo a vedere la Cittadella e le due tombe degli imperatori Tu Duc e Khai Dinh. Tutto molto bello! Hue è stata dichiarata patrimonio dell’umanità dall’UNESCO. In questi giorni in Vietnam si iniziano i festeggiamenti per il 30 aprile, il giorno della riunificazione del paese dopo la guerra. Qui ad Hue tanti bambini sono in gita ed indossano la maglietta rossa con la stella gialla (la bandiera vietnamita). In città lungo il fiume (Perfume River) c’è lo street food, bancarelle di artigianato e molta animazione. In pomeriggio andiamo a passeggiare per la città e lungo il fiume dove vediamo le caratteristiche barche a forma di drago che trasportano i turisti e sulle quali si può anche cenare. Di notte uno dei ponti sul fiume viene illuminato in modo suggestivo e lungo la passeggiata sulla riva si accendono centinaia di lanterne. La gente per l’occasione è molto elegante e le donne, in particolare, indossano il costume tipico vietnamita.

Dom 28/04/2019 – Hue, Hoian

Dopo un’ottima colazione, andiamo in 3 ore ad Hoian fermandoci lungo la strada per fare qualche foto ad esempio in riva ad un lago dove coltivano delle specie di ostriche utilizzando copertoni di scooter! Percorriamo poi la strada litoranea che ad un certo punto si arrampica e supera il famoso “Passo tra le nuvole”, abbastanza trafficato ma molto panoramico (anche se c’è sempre un po’ di foschia o nuvole e raramente da queste parti si vede il cielo limpido). Arrivati ad Hoian gironzoliamo a piedi per il paese. Se si vogliono visitare alcune attrazioni è necessario comperare un biglietto da 120.000 dong che consente l’accesso a 5 siti. Il paese è molto carino: pieno di lanterne, negozietti, bancarelle, tantissime imbarcazioni, un bel ponte di legno coperto costruito in passato dai giapponesi e… tantissimi turisti. In particolare assistiamo ad un bello spettacolo di 30 minuti (compreso nelle 5 attrazioni del biglietto) che si svolge in un piccolo teatro: musica vietnamita, canti e balli. A seguire andiamo in bicicletta fino alla spiaggia che dista 6/7 km e dove affrontiamo un traffico tossico ed impegnativo con, all’arrivo al mare, una massa incredibile di gente che fa il bagno, passeggia, mangia di tutto e di più e lava persino le stoviglie! Allontanandosi un po’ dalla ressa si sta bene e la spiaggia torna tranquilla. Al ritorno usciamo per la cena e notiamo che il paese è ancora più pieno di gente però, perlomeno, si sono accese una quantità incredibile di lanterne di ogni foggia e colore: paesaggio molto suggestivo! Anche le imbarcazioni sono tutte addobbate con lanterne e lungo il fiume galleggiano piccole lanterne con al centro una candeline accesa: pare portino fortuna. La situazione è sicuramente molto turistica però anche molto bella. Stranamente le varie bancarelle chiudono alle 22 e dopo quell’ora la folla diminuisce notevolmente.

Lun 29/04/2019 – Hoian

Oggi sveglia all’alba per vedere il bel mercato del pesce. Dopo colazione andiamo in bicicletta al mare nella zona con pochissima gente. Il mare è pulito, fresco ma non particolarmente bello. La spiaggia invece è molto lunga e di sabbia finissima (non sempre pulita). Qui i pescatori (ma anche i turisti) usano delle barchette a remi rotonde che assomigliano a delle mezze noci di cocco giganti. Il sole scotta e torniamo in albergo, ad inizio pomeriggio, tutti ben arrossati. Oggi abbiamo provato (usando il navigatore del telefono) delle stradine alternative per giungere alla spiaggia e siamo passati in mezzo alle risaie, tra canali, animali e case di pescatori: molto belle e assolutamente tranquille. Dopo essere rientrati andiamo in autobus (500.000 dong a testa con prenotazione direttamente in hotel il giorno prima, più 150.000 dong a testa per l’ingresso ai templi) a vedere il bel sito archeologico di My Son della dinastia Cham (indù) con alcuni templi in mattoni in mezzo alla foresta, in una zona bombardata dagli americani (e dove è ancora consigliato non uscire dai sentieri a causa della presenza di mine inesplose). Fa un caldo assurdo (43 gradi con la solita umidità molto alta). Al ritorno ci fanno percorrere gli ultimi 5 km con un piccolo battello di legno che, lungo il fiume, ci riporta ad Hoian al tramonto con volo di cicogne in cielo. Ci offrono anche un panino alla carne. La sera gironzoliamo per il paese sempre tra tantissima gente.

Mar 30/04/2019 – Hoian, Danang, Saigon (Ho Chi Minh)

 

Dopo la solita abbondantissima e molto varia colazione, ci viene a prendere l’ennesimo autista che ci porta all’aeroporto di Danang per il volo interno della Vietnam Airlines verso Saigon delle 10,30. All’arrivo ci aspetta la nostra nuova guida, questa volta una donna in costume tipico. Ci accompagna dapprima a vedere il quartiere cinese con il tempio taoista della Signora Celeste, poi la Posta Centrale, l’Opera, la chiesa di Notre Dame (chiusa per restauro) ed infine il Museo della Guerra (terrificante ma interessante). Dopo cena andiamo nella piazza del bellissimo municipio, dove c’è la statua di Ho Chi Minh, a vedere i fuochi d’artificio per la festa della riunificazione del paese: belli e contornati da una grande folla. In questi giorni tutto il Vietnam è imbandierato con bandiere rosse con al centro la stella gialla oppure la falce e martello. In giro una marea di scooter inimmaginabile: da faticare non poco ad attraversare la strada!

Mer 1/05/2019 – Saigon, Cu Chi, Tay Ninh, Saigon

Partiamo alle 7,30 alla volta della zona dei cunicoli Vietcong di Cu Chi: molto interessante. Si può vedere un video in italiano con filmati d’epoca e poi accedere ad alcuni tunnel ed agli ambienti utilizzati durante la guerra dai Vietcong ed adibiti ad esempio ad ospedale, cucina, sala riunioni, costruzione trappole, confezionamento abiti e sandali. I tunnel sono stati in parte allargati (soprattutto l’accesso) per permettere anche ai turisti il passaggio. Rimangono comunque molto stretti, bassi e claustrofobici, soprattutto per noi occidentali. E’ impressionante cosa si siano inventati per poter sopravvivere là sotto e soprattutto non farsi trovare dagli americani che comunque hanno bombardato abbondantemente tutta la zona. Qui si può vedere solo una piccola parte dei cunicoli che si estendevano per circa 200 km! Fa molto caldo anche in questa zona. Proseguiamo il viaggio alla volta del più grande tempio vietnamita “caodaista” (religione di origine recente che vuole racchiudere il meglio delle 4 religioni principali: buddismo, induismo, cristianesimo ed islam). Arriviamo mentre è in corso la loro funzione religiosa, per noi molto strana a dire il vero. I fedeli sono tutti vestiti di bianco o di colori sgargianti a seconda del loro ruolo. Il tempio è coloratissimo e formato da un’accozzaglia dei 4 stili che caratterizzano le varie religioni; il risultato è molto appariscente ma non propriamente bello. Terminata la funzione si può accedere all’interno del tempio togliendosi le scarpe, come per altro si fa sempre quando si visitano le pagode. All’esterno ci sono una miriade di scimmiette in libertà. Durante il rientro a Saigon vediamo dal pulmino le coltivazioni di alberi di caucciù per cui è famoso il Vietnam. All’arrivo a Saigon ci attende uno spettacolo all’Opera che ci ha prenotato l’agenzia e che si rivela bellissimo, sul tema delle tribù del paese, con ballerini acrobati veramente bravissimi e coreografie tribali spettacolari. La sera ci concediamo il lusso di un’ottima pizza presso la pizzeria 4PS che ci ha consigliato la guida. Facciamo quindi qualche acquisto di abbigliamento al mercato notturno, che ha prezzi veramente economici.

Gio 2/05/2019 – Saigon, Ben Tre, Chau Doc

Oggi ci toccano molte ore in pulmino. Dopo una breve sosta presso un ristorante con giardino fiorito bellissimo, raggiungiamo la zona di Ben Tre per navigare su di un bel canale del Mekong, attorniato da palme, con una barca a motore prima e poi con una barchetta a remi con rematrice in piedi (in Vietnam ogni zona ha il suo stile di remata). Tra i vari spostamenti in barca ne facciamo anche uno con uno scassatissimo motocarro dove ci sediamo all’aperto nel cassone. Visitiamo una fabbrica di mattoni a conduzione familiare, una di tessitura di stuoie in papiro dove ci offrono the e frutta tropicale, una di lavorazione del cocco (che qui è diffusissimo) dove producono caramelle e dolciumi vari oltre a lavorarne la fibra ed il legno. Ci fermiamo anche un attimo a vedere un allevamento di galli da combattimento. La zona è molto bella anche se al tempo della guerra, essendo rifugio di Vietcong, è stata tutta bruciata con il napalm. Viaggiamo ancora fino alle 17,30 e, dopo aver attraversato in traghetto un ampio braccio del Mekong, raggiungiamo Chau Doc dove, in un piccolo borgo in collina, si trova il nostro hotel in posizione panoramicissima, con una bella piscina di acqua tiepida, il tramonto sulle risaie e stanze situate in casette singole in pietra con cortile privato: bellissimo! La sera però piove (sta per iniziare il periodo dei monsoni).

Ven 3/05/2019 – Chau Doc, Tra Su, Can Tho

Partiamo presto per andare a navigare con imbarcazioni di diverso tipo, sia a motore che a remi, nei canali della foresta di Tra Su con un parco ornitologico pieno di grossi uccelli (fenicotteri, cicogne, anatre,…) ed a tratti con il canale completamente ricoperto da piante acquatiche galleggianti verdissime: molto molto bello! Ci spostiamo poi a vedere come vivono gli abitanti delle case-palafitta dell’etnia Cham. Visitiamo un allevamento di pesci, una tessitura manuale e soprattutto andiamo a trovare un gruppo di bambini (con le loro mamme) che stanno giocando o facendo il bagno in riva al fiume. La nostra guida ha portato loro cibo e molti vestiti usati che li hanno fatti felici. Si sono messi a scherzare con noi e si sono dimostrati molto socievoli. L’acqua di questi canali del delta del Mekong è marrone, piena di fango e a volte anche di immondizia, ma gli abitanti della zona la usano tranquillamente persino per lavarci piatti e verdure: hanno anticorpi diversi dai nostri! Proseguiamo il viaggio con sosta in un allevamento di coccodrilli dove pranziamo assaggiando anche la carne di questi animali a noi sconosciuti: buona. Il luogo è interessante ma gli animali sono tutti in cattività, destinati a diventare borsette e scarpe. Ci fermiamo poi a vedere la sfarzosa casa antica di Binh Thuy appartenente ad una famiglia di francesi ed utilizzata come set per il film “L’amante” del regista Jean-Jacques Annaud. Scoppia poco dopo ed all’improvviso un forte temporale per cui ci dirigiamo direttamente in hotel a Can Tho, una città che la notte viene illuminata con led colorati in modo abbastanza vistoso.

Sab 4/05/2019 – Can Tho, Cai Rang, Saigon, viaggio in aereo

Sveglia presto, come spesso accade, e alle 6,45 si inizia la giornata con una breve visita ad una pagoda buddista di Khmer. Quindi con una barca a motore andiamo a vedere uno dei più famosi mercati galleggianti del Mekong (Cai Rang): barche vecchie e maltenute su cui vivono i vietnamiti che vendono i prodotti della loro terra (frutta e verdura) oppure barchette con mercanzie varie tra cui bibite e souvenir. Il tutto in un contesto molto sporco e povero. Ci aspettavamo un mercato coloratissimo ed animato ma non è così. Saliamo a bordo di una barca che vende ananas e che ce ne offre, poi andiamo a vedere una produzione familiare di noodles. Ci fanno anche provare ad eseguire qualche passaggio della lavorazione: interessante. Scesi dalla barca andiamo a fare due passi anche tra le bancarelle del loro mercato sulla terraferma dove vendono pesce ancora guizzante, verdura e frutta locali e persino carne di topo. Rientriamo infine a Saigon per passeggiare nel mercato grande dei cinesi, dove si vende veramente di tutto (in particolare spezie, erbe, alimenti tipicamente cinesi, molti dei quali non conosciamo neppure…). In ultimo raggiungiamo l’aeroporto e prendiamo il volo per Doha delle 19,25 con la Qatar Airways e poi quello per Milano Malpensa dove atterriamo verso le 7 di mattina del giorno dopo.

NOTE

Mance: anche nel nostro caso di vacanza organizzata da un’agenzia è bene lasciare una mancia agli autisti dei pulmini che ci accompagnano nella giornata (non quelli dei transfer da e per l’aeroporto), alle guide, ai facchini degli hotel, ai rematori coi piedi di Ninh Binh e nei ristoranti. Per tutti gli altri piccoli spostamenti, sia in barca che con altri mezzi, ci ha pensato la guida. Quando si visitano i villaggi delle tribù si può portare cibo o vestiti ma è meglio non dare direttamente soldi.

Prezzi: I prezzi sono in genere molto bassi per noi, soprattutto l’artigianato delle tribù, per altro bello ed originale. Costa poco anche l’abbigliamento e tutti i prodotti della North Face (non si è capito se veri o artefatti) che ha la fabbrica in Vietnam. Anche mangiare al ristorante è sempre conveniente. Non bisogna spaventarsi guardando il conto perché la valuta locale (Dong) ha subito una svalutazione tale per cui una cena può costare un milione di dong! Per fare i conti tenere presente che 1 € = 26.000 dong circa e che 100.000 dong = 4 € circa.

Cimiteri ed altari degli antenati: di cimiteri se ne vedono ovunque e nei posti più disparati, soprattutto in mezzo ai campi. In Vietnam si possono seppellire i propri cari, indipendentemente dalla religione praticata, direttamente nel terreno di proprietà della famiglia, anche vicino alla casa. La tomba non viene curata perché il defunto viene ricordato ed onorato non al cimitero ma in casa, dove è presente sempre l’altare degli antenati: un mobile in legno dove si depongono le offerte.

Cibi: la cucina vietnamita è molto varia e rinomata nel mondo ma per noi occidentali alcuni cibi risultano veramente immangiabili. Uno di questi è il durion, un frutto che puzza terribilmente e che per questo motivo è persino vietato portarlo in camera d’albergo o in aereo. Un altro è il coriandolo che sa di cimice e che viene aggiunto a molte pietanze (diffidare delle piccole foglioline verdi). Una curiosità: la noce di cocco qui viene utilizzata solo quando è fresca. Il cocco “secco”, come piace a noi, è quasi introvabile. Attenzione anche alle carni perché nei mercati si trovano a volte in vendita topi e cani. I vietnamiti mangiano molte zuppe e minestre che accompagnano con noodles o riso al vapore anche a colazione. Il cibo di strada è molto diffuso e all’apparenza anche appetitoso: attenzione solo a che sia ben cotto. La pasta è inesistente ed il pane poco usato. I fritti sono molto buoni ed asciutti. Il caffè si beve filtrato. In vendita si trovano anche bottiglie di liquore con all’interno uno scorpione ed un serpente.

Viabilità: in Vietnam è consigliato girare con l’autista per diversi motivi. Tutti guidano in modo molto sportivo affidandosi al suono del clacson troppo spesso. Circolano un’infinità di scooter con a bordo da 1 a 6 persone (il record visto da noi!) e spesso trasportano oggetti esageratamente voluminosi. Le indicazioni stradali sono in vietnamita e quindi per noi di non immediata interpretazione. Se invece ci si sposta a piedi, specie nelle grandi città, è bene imparare subito ad attraversare la strada percorsa da tantissimi scooter. Il metodo ci è stato insegnato da un amico vietnamita: si inizia a scendere sulla carreggiata e poi, piano piano e con regolarità, si procede fino all’altro lato della strada perché sarà compito degli scooter scansarci. Le auto in circolazione sono molto poche così come i mezzi pubblici, quasi inesistenti. I pulmini che abbiamo utilizzato in tutta la vacanza sono da 16 posti, quindi molto comodi. Una curiosità: le donne non amano abbronzarsi (perché per loro la pelle più è bianca e più è sinonimo di bellezza) quindi viaggiano in scooter il più coperte possibili, anche se fa molto caldo.

Lingua: il vietnamita per noi è assolutamente incomprensibile ed impronunciabile. L’inglese è conosciuto abbastanza dai giovani e da chi ha a che fare col turismo.

Cavi elettrici: particolare impressione fanno i fasci di cavi elettrici che nelle città si incrociano nei modi più disparati ed in numero spaventoso.

Immondizia: non si può dire che in Vietnam non ci sia immondizia in giro. Sarà che le città sono molto popolate, sarà che il paese sta crescendo molto in fretta, ma si vedono in giro pochissimi luoghi di raccolta dell’immondizia e, soprattutto nella zona del delta del Mekong, gli argini del fiume sono una discarica a cielo aperto: peccato!

Guerra: non si ha la percezione che questo sia stato un paese che ha affrontato una bruttissima guerra circa 40 anni fa (1955-1975). Il Vietnam è verde, molto animato e in grande sviluppo. La popolazione è molto giovane e la disoccupazione bassa. Solo qua e là, andando a visitare alcuni siti turistici, si possono vedere i segni della caduta delle bombe (crateri che vengono chiamati “piscine”) oppure cartelli che invitano a non allontanarsi dai sentieri per la possibile presenza di mine inesplose. La percentuale di terreno ricoperto da boschi è però molto inferiore a prima della guerra per le enormi quantità di defogliante (il cosiddetto “agente arancio”) lanciato sulle foreste del Sud. La guerra chimica condotta dagli americani ha lasciato strascichi anche sulla popolazione attuale perché purtroppo continuano a nascere bambini con problemi legati agli agenti tossici assorbiti dai genitori o dai nonni. Nel Museo della Guerra di Hanoi è tutto raccontato in modo molto crudo ma anche veritiero. Ci è sembrato di capire che il paese sia unito politicamente ma che sussistano ancora pregiudizi e differenze tra Nord e Sud: ci vorrà ancora un po’ di tempo.

Abiti: la popolazione veste all’occidentale ma in occasione di feste o momenti particolari l’abito tradizionale viene ancora indossato. Le donne portano pantaloni lunghi sotto un abito leggero con gli spacchi e le maniche lunghe, gli uomini una specie di vestaglia broccata. Immancabile il cappello di paglia a cono, usato soprattutto dai lavoratori nei campi. Nelle tribù l’abito tradizionale, sempre molto colorato, viene sfoggiato con orgoglio quasi sempre.

Hotel: tutti puliti e ben strutturati. Bagni e docce grandi, letti comodi, frigorifero, cassaforte, televisore, phon, necessario per toilette, due bottigliette d’acqua gratis al giorno oltre alla possibilità di farsi the o caffè, in alcuni casi anche frutta a disposizione. A pagamento snack e bibite varie. Personale sempre gentile.

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