Stati Uniti dell’Ovest: i parchi

Stati Uniti dell’Ovest: viaggio in aereo ed auto

(31 agosto – 23 settembre 2018) – 4 adulti

Venerdì 31 agosto – Viaggio, CALIFORNIA (San Francisco)

Partenza da Milano Malpensa per il primo volo per Amsterdam (KLM, volo KL1628 delle 6,40) che causa vento forte e temporale partirà con 2,30 ore di ritardo facendoci perdere la coincidenza ad Amsterdam. La KLM si dimostra però efficiente e ci procura i biglietti (inviati via mail) per il volo successivo su cui carica le nostre valigie. Il volo per San Francisco (KLM, volo KL0607 delle 12,35) è comodo, con aereo nuovo a 3+3+3 posti, sedili comodi e ben reclinabili nonché vetri che si oscurano elettronicamente. A San Francisco il controllo per l’ingresso negli USA è abbastanza veloce: visto sul passaporto, consegna del modulo con i dati del soggiorno in America compilato in aereo, impronte digitali e foto. All’uscita dell’aeroporto prendiamo il trenino gratuito che conduce alla zona per il noleggio auto (Hertz, 60$ al giorno per una Nissan Altima con cambio automatico).
Come prima cosa andiamo subito a vedere il suggestivo Golden Gate (8$ di pedaggio solo nella direzione di ingresso alla città, con modalità elettronica di pagamento senza fermare l’auto e difficile da interpretare). Sia all’inizio che alla fine del ponte c’è un’area panoramica per la classica sosta-foto. Oltrepassato il ponte andiamo a vedere velocemente anche il villaggio di Sausalito, la Portofino d’America, e ripercorrendo il ponte verso il centro città, la Baker Beach dove si vedono volare i pellicani: vento decisamente freddo ma visione del ponte affascinante.
Andiamo quindi al nostro modestissimo anche se caro albergo: il “Wharf Inn” nel quartiere Fisherman’s Wharf, vicinissimo al mare e quindi molto comodo per gironzolare a piedi. San Francisco è una città molto cara ed i parcheggi (compresi quelli degli hotel) costano circa 35$ al giorno. Stasera si va a dormire presto perché ci sono 9 ore di fuso orario da assorbire.

Sabato 1 settembre – CALIFORNIA (San Francisco)

 
Usciamo per vedere la città iniziando dal bel mercato davanti al Ferry Building dove facciamo colazione e compriamo ottima frutta (qui è abitudine offrire assaggi di tutti i tipi di frutta in vendita). Andiamo poi a passeggiare in mezzo ai bei grattacieli lì vicino e quindi facciamo un giro sullo storico tram detto “cable car” (7$ e lunga coda per salirvi). Scendiamo quindi lungo la caratteristica “Lombard Street”, una stradina famosa per le sue strettissime e ripide curve in discesa attorniate da fiori e percorribile in auto. Torniamo poi al mare dove presso il molo 39 ci sono tantissimi leoni di mare su una dozzina di zattere: molta puzza ma belli da osservare mentre prendono il sole o litigano per un posto. A pranzo abbiamo provato due specialità: il panino con il granchio e la zuppa di granchio servita in una grande pagnotta scavata. In pomeriggio andiamo, sempre a piedi, sulla Coit Tower dove, salendo con un ascensore (9$), si può ammirare il panorama su tutta la città compresi i suoi ponti. Scendiamo infine al molo 33 e ci imbarchiamo per la visita al tramonto del famoso ex-carcere situato sull’isolotto di Alcatraz (45$). Solo 2 chilometri separano l’isola dalla città ma l’acqua del mare molto fredda (12 gradi), le forti correnti e a volte anche la presenza di squali l’hanno resa famosa per la difficoltà estrema delle evasioni (pare solo una nella storia del carcere). Audioguide in italiano molto ben fatte e con narrazione suggestiva rendono molto interessante la visita.

Domenica 2 settembre – CALIFORNIA (San Francisco)

     
Stamattina andiamo in giro per i quartieri della città usando gli autobus. Iniziamo con il dirigerci verso il quartiere messicano famoso per i suoi murales ma durante il tragitto ci aspettano scene deprimenti sia di povertà che di degrado in generale: tossicodipendenti, malati psichiatrici, poverissimi, un sacco di homeless di tutte le età. Ci spostiamo quindi nel quartiere gay dove vediamo anche un matrimonio con foto di rito al parco. Percorriamo poi la via principale del quartiere hippy dove invece si vedono punkabbestia, negozi di articoli vintage o musicali e la casa di Jimi Hendrix. Andiamo poi in spiaggia alla Ocean Beach dove si trova la famosa casa sulla roccia (Cliff House). La spiaggia è immensa e in volo ci sono i pellicani ma il clima freddo non è favorevole per una sosta. Proseguiamo quindi il nostro giro ed andiamo a vedere il quartiere di China Town, anch’esso caratteristico ma anche molto turistico.

Lunedì 3 settembre – CALIFORNIA (San Francisco)

        
Oggi finiamo di vedere San Francisco: Palazzo delle Belle Arti, Golden Gate sia dal basso che dalla collina opposta alla città dove la vista del ponte è molto suggestiva (infatti ci sono difficoltà di parcheggio in zona). Vediamo infine, all’interno del grande parco della città (Golden Gate Park), il giardino giapponese (Japanese Tea Garden, 9$). Appena fuori la città, poco oltre Sausalito, visitiamo poi un piccolo ma grazioso parco di sequoie (Muir). Bisogna lasciare l’auto dove indicato, alla base della zona montuosa del piccolo parco, e prendere una navetta (3$) che in circa mezz’ora conduce al parco dove esistono anche parcheggi per auto ma sempre strapieni. All’ingresso del parco facciamo la tessera-parchi che, al costo di 80$ e con validità di 1 anno, permette l’accesso ad un equipaggio di massimo 4 persone a molti parchi degli Stati Uniti. E’ possibile farla on-line solo per gli americani. Il Muir è famoso per contenere sequoie che non sono mai state tagliate e quindi mostrare un ambiente boschivo il più possibile allo stato naturale.
Dopo questa visita usciamo da San Francisco percorrendo l’altro bel ponte, il Bay Bridge, e viaggiamo fino al nostro hotel (Best Western Plus Yosemite Gateway Inn) che si trova poco prima del parco Yosemite in un bel paesaggio di dolci colline di erba gialla con mucche e frutteti. Usciti da San Francisco i prezzi sono tutti in generale decisamente più bassi.

Martedì 4 settembre – CALIFORNIA (Yosemite Park, città fantasma di Bodie)

        
Andiamo a vedere il parco Yosemite (compreso nella tessera-parchi) delle sequoie giganti dove si parcheggia l’auto, si prende la navetta e si gira a piedi. Terminata la visita alle spettacolari sequoie, con l’auto attraversiamo tutto il parco (lato più corto) e ci fermiamo nei punti sosta classici: l’Half Dome e il Capitano, entrambi enormi monoliti rocciosi molto suggestivi. Durante il percorso vediamo anche un giovane orso arrampicato in cima ad un pino che, dopo aver buttato in terra un po’ di pigne, scende e se ne va tra le auto ed i turisti che lo fotografano. Vediamo anche il primo di una lunga serie di daini ed un coyote, oltre a tantissimi scoiattoli.
Viaggiamo quindi verso Bishop tra laghi ed alte montagne molto belle. Ci fermiamo a Bodie per visitare quella che un tempo era stata una ricca e sviluppata città di cercatori d’oro, oggi città fantasma (8$): interessante ma anche molto deteriorata. La sera dormiamo presso l’hotel “Cielo”.

Mercoledì 5 settembre – CALIFORNIA & NEVADA (Death Valley, Las Vegas)

Andiamo a vedere il parco della Death Valley dove ci fermiamo, come prima cosa, a vedere la zona delle dune di sabbia: non molto alte ma comunque suggestive. Procediamo quindi verso il punto di maggiore depressione e facciamo una passeggiata di un’oretta per raggiungere una distesa di sale sotto il sole a picco di mezzogiorno e con un caldo feroce (bere tanta acqua sarà un nostro compito quotidiano da qui in poi). Il luogo è molto suggestivo ed ideale per fotografie artistiche ma il gran caldo non invoglia per una sosta lunga. Nella valle, quasi deserta, ci sono qua e là punti sosta con servizi igienici (privi di acqua) ma poco altro. Di ritorno dalla distesa di sale percorriamo una strada a senso unico, molto suggestiva, che conduce ad alcune zone panoramiche su rocce colorate, compreso il famoso e molto bello Zabriskie Point. La zona sarebbe ancora più spettacolare se vista all’alba o al tramonto. Raggiungiamo quindi Las Vegas che ci appare come un pugno nello stomaco dopo le zone desertiche appena attraversate. Il nostro hotel “Stratosphere”, con casinò a piano terra come di consuetudine, comprende un’altissima torre con ristorante girevole in cima. Nonostante lo sfarzo, costa meno di quello di San Francisco, forse perché la gente qui viene a spendere soprattuto nei casinò e quindi va invogliata con prezzi di pernottamento contenuti. Usciamo a piedi e ci dirigiamo verso il centro (Boulevard) che si raggiunge in circa 6 km ma che scorrono in fretta tra i vari mega-hotel presenti sul percorso. Sono tutti aperti al pubblico per cui si può accedervi per ammirarne le varie architetture (alcune molto kitsch) e gli spettacoli che offrono come il vulcano che erutta fumo e fuoco o le belle e potentissime fontane d’acqua. Il ritorno lo facciamo in taxi (15$) e saliamo sulla torre del nostro hotel, la Stratosphere Tower, che offre un panorama mozzafiato sull’enorme e luminosissima città oltre alla possibilità di provare due giostre spaventose ed il bungee jumping più alto del mondo nel suo genere. La torre costa 5$ per gli ospiti dell’hotel oppure 20$. La città, al di fuori della zona del Boulevard, è caratterizzata da tantissime casette piccole e vicinissime le une alle altre. Anche qui, come a San Francisco, non mancano gli homeless sdraiati sui marciapiedi.

Giovedì 6 settembre – UTAH (Zion Canyon, Bryce Canyon)

 

Lasciamo Las Vegas e attraverso una zona desertica ci dirigiamo verso il parco dello Zion Canyon nello Utah (dove bisogna mandare avanti di un’ora gli orologi). Arrivati al paese St. George scopriamo che tutti i parcheggi sono a pagamento (20$ al giorno) oppure quelli gratuiti, di accesso al parco, al completo. Troviamo posto davanti ad un ambulatorio medico ed andiamo a prendere la navetta gratuita che conduce in due tratte (con cambio al centro visitatori) all’ultima fermata dove parte un sentiero che in circa mezz’ora porta al punto in cui si entra in acqua e si inizia a risalire il canyon direttamente nel fiume. Bisogna portarsi scarpette da scoglio e procurarsi un bastone (utilissimo) oppure affittare scarponi con calzari per l’acqua e bastone a 24$. L’acqua è fredda ma sopportabile e molto torbida. Risaliamo il canyon per un po’ tra pareti di roccia a strapiombo molto belle e suggestive. Ne percorriamo solo un pezzo ma volendo il percorso è di 7 km con un tratto in cui il canyon si restringe tantissimo e quindi l’acqua può essere molto più alta (solitamente arriva al massimo al polpaccio). Lungo il sentiero di avvicinamento al canyon vediamo tanti scoiattoli che si fanno avvicinare, alcuni addirittura obesi. Terminata la camminata in acqua viaggiamo fino al Bryce Canyon a circa 2500 metri di altitudine dove fa un po’ freddo la sera. Andiamo subito a vedere il tramonto sul canyon dal Sunset Point per le foto di rito e poi raggiungiamo il nostro hotel “Bryce Canyon Resort”. Oggi siamo entrati nello Utah che è verde, con belle montagne colorate e tanti animali da allevamento.

Venerdì 7 settembre – UTAH & ARIZONA (Bryce Canyon, lago POwell, Horseshoe Bend)

Dopo una tipica colazione americana a base di uova, bacon, patatine, ecc. andiamo a passeggiare nel Bryce Canyon (che alle 6 di mattina abbiamo già fotografato dal Bryce Point). Lasciamo l’auto nel parcheggio dove è bene arrivarci presto per trovare posto e scendiamo a piedi lungo il Navajo Trail (che scende nel canyon sulla destra) e risaliamo lungo il Queens Garden Trail ed il Rim Trail: percorso fantastico. Si vedono rocce coloratissime con pini verdi qua e là. Il mattino è il momento migliore per la passeggiata perché non fa ancora troppo caldo. Terminata la passeggiata ci dirigiamo verso Page e ci fermiamo poi a vedere il grandissimo lago artificiale di Powell: bello visto da lontano ma con acqua torbida (almeno nel tratto raggiungibile in auto). Ci fermiamo quindi per una sosta foto dal ponte sul Colorado all’altezza della diga del lago. Raggiungiamo infine il famoso tratto del Colorado con un’ansa a forma di ferro di cavallo: l’Horseshoe Bend. Per vederlo occorre camminare circa 15 minuti lungo un percorso caldissimo ma lo spettacolo del Colorado con le sue acque verdi e le rocce rosse a strapiombo suscita sempre ammirazione. Arriviamo infine al Grand Canyon, in Arizona, poco dopo il tramonto. Nel tratto di strada al buio tra il Grand Canyon ed il nostro hotel per poco non investiamo un grande cervo maschio fermo sulla nostra carreggiata. Notte nell’hotel “Best Western Premier Grand Canyon Squire Inn”. Bisogna riportare gli orologi indietro di un’ora.

Sabato 8 settembre – ARIZONA (Grand Canyon)

Oggi visita al maestoso Grand Canyon con parcheggio la mattina presto (per trovare posto) e visita a quasi tutti i punti panoramici utilizzando le navette gratuite. Siamo anche scesi all’interno del canyon per circa 350 metri di dislivello e 2,5 km di percorso: molto panoramico e non troppo caldo perché in parte ancora all’ombra. Durante la giornata abbiamo visto diversi maestosi condor volare in cielo ed alcuni cervi a bordo strada. Abbiamo scattato foto fino al tramonto e poi siamo andati a mangiare due pizze gigantesche nel self-service del parco. Ci siamo quindi trasferiti a Page per la notte nell’hotel “Country Inn & Suites by Radisson”.

Domenica 9 settembre – ARIZONA (Antelope Canyon, Monument Valley)

 

Il programma di oggi prevede la visita al fantastico Antelope Canyon. In mattinata vediamo l’Upper Canyon (80$) con trasporto su di una specie di furgone aperto con panche per sedersi. Una guida indiana ci accompagna lungo un percorso all’interno del canyon molto bello ma anche affollato. Bellissime rocce colorate e modellate in modo artistico (poco claustrofobico). In pomeriggio andiamo invece a vedere il Lower Canyon (40$): ancora più spettacolare e tutto completamente sotto terra anche se sempre con vista su pezzettini di cielo. La discesa iniziale e la risalita verso l’esterno sono su scale in ferro. Il posto è veramente fantastico. Anche qui una guida accompagna i visitatori lungo il percorso e spesso scatta loro foto ricordo.
Ci spostiamo quindi nella Monument Valley dove, dopo le foto al tramonto, andiamo a prendere possesso del nostro capanno indiano detto “hogan”. Si tratta di un capanno di fango e tronchi costruito secondo lo stile navajo, ben arredato, senza acqua corrente, con wc esterno ma con WiFi. Ceniamo all’aperto fuori dal capanno sotto un bellissimo cielo stellato. Il posto è molto spartano ma anche molto suggestivo.

Lunedì 10 settembre – ARIZONA (Monument Valley)

Colazione a base di frittelle col miele preparate sul momento dalla signora che ci ospita e poi giro in auto nello sterrato che percorre il parco (ingresso 20$ per automobile) con molte soste per le foto ai vari monoliti: molto bello ed al mattino non affollato.
In pomeriggio ci spostiamo in un altro capanno navajo che abbiamo affittato da un indiano: simpatico, bravissimo ceramista, cantautore con una bellissima voce ma anche con problemi di alcolismo come purtroppo molti nativi. Verso fine pomeriggio torniamo nel parco e vi rimaniamo fino al bel tramonto.

Martedì 11 settembre – UTAH (Goosenecks State Park, Valley of the Gods, Muley Point, Arches National Park)

Oggi andiamo a vedere il Grosenecks State Park (5$) con un bel panorama su tre grandi anse del fiume San Juan, affluente del Colorado, molto simili all’Horseshoe Bend ma viste da circa 300 metri di altezza.
Ci dirigiamo quindi verso una Monument Valley minore, detta Valley of the Gods, molto carina e quasi priva di turisti. La si percorre su di una strada sterrata di una trentina di chilometri assolutamente non praticabile in caso di pioggia e in due punti un po’ sconnessa perché attraversa torrenti asciutti.
A seguire prendiamo una strada in salita piena di tornanti e senza parapetto, la famosa Moki Dugway, e ci dirigiamo al Muley Point (20$): posto panoramicissimo dove si ammira in un canyon il San Juan che scorre in basso, delle saline dal vistoso colore azzurro (dovuto al cloruro di potassio estratto) e molto in lontananza la Monument Valley.
Arriviamo infine all’Arches National Park (ingresso compreso nella tessera parchi) dove ci dirigiamo subito a piedi, con una camminata di circa 40 minuti, a vedere il tramonto presso il famoso Delicate Arch: molto suggestivo.
Pernottamento presso l’hotel “Rustic Inn” a Moab.

Mercoledì 12 settembre – UTAH & COLORADO (Arches National Park, Mesa Verde)

Andiamo a vedere altri archi dell’Arches National Park facendo una camminata di poco più di un’ora lungo un sentiero a tratti un pochino esposto. Vediamo l’arco Landscape e poi i Double O Arches, cioè una coppia di archi sovrapposti. Il panorama è bello, il cielo di un blu intenso e le rocce rosse come sempre.
Percorriamo quindi un brevissimo tratto della strada panoramica che affianca il Colorado e poi ci dirigiamo direttamente a Mesa Verde, la riserva indiana che visiteremo domani. Bello il Visitor Center con ricostruzioni degli usi e costumi degli indiani.
Siamo alloggiati in un posto molto panoramico: il “Far View Lodge”.

Giovedì 13 settembre – COLORADO (Mesa Verde, Great Sand Dunes)

Oggi ci rechiamo subito a vedere Mesa Verde con la prima visita guidata del mattino (ore 9) presso il villaggio indiano Cliff Palace (5$ a persona). Il percorso è di 400 metri con scale sia in discesa che in salita, strette ed alcune a pioli, ma sempre più che fattibili (ma non per obesi a causa di un passaggio tra le rocce veramente molto stretto). La visita è interessante e dura un’ora circa. Ci spostiamo poi in auto per affacciarci ai vari punti panoramici della zona e quindi visitiamo il bel museo con un filmato istruttivo.
Proseguiamo la nostra giornata viaggiando fino alle Great Sand Dunes (parco compreso nella tessera), cioè le dune sabbiose più alte degli Stati Uniti: la maggiore raggiunge i 240 metri di altezza. Sono molto belle e suggestive. Ci si può camminare sopra, anche per ore, e fare sport come lo snowboard. Noi ci arrampichiamo per un’ora circa (un po’ faticoso ma molto bello) e, nella zona in piano, vediamo anche diversi daini.
Per la notte andiamo ad Alamosa (“Best Western Alamosa Inn”).

Venerdì 14 settembre – COLORADO & WYOMING (Garden of the Gods, Denver)

Oggi giornata essenzialmente di spostamento attraverso lo stato del Colorado prima e del Wyoming poi. Iniziamo col fermarci a Colorado Springs per vedere il Garden of the Gods, una zona verdeggiante con rocce rosse in risalto e varie possibilità di passeggiate ma, avendo già visto posti simili e migliori, proseguiamo quasi subito alla volta di Denver. Qui sostiamo per il pranzo al sacco al bel City Park con laghetto e molte anatre. Denver ha diverse zone con belle casette, alcune in mattoni con giardinetto curato, ma anche un discreto traffico.
Usciti finalmente con un po’ di code dalla città entriamo nel Wyoming dove l’atmosfera cambia subito e tutto rallenta. Viaggiamo fino a Torrington tra dolci colline di erba gialla, casette sparse con attorno un po’ di verde e tante mucche nere al pascolo.
Dormiamo presso l’hotel “Holidays Inn Express & Suites Torrington”.

Sabato 15 settembre – WYOMING & SOUTH DAKOTA (Monte Rushmore, Bad Lands)

Oggi andiamo a vedere il Monte Rushmore dove sono stati scolpiti nella roccia i volti di 4 presidenti degli Stati Uniti: Washington, Jefferson, Roosevelt e Lincoln: molto grandi ed impressionanti. Un bel video ne racconta l’idea e la realizzazione. Una passeggiata lungo un sentiero permette di avvicinarsi un po’ di più al monte. L’accesso al luogo è gratuito mentre si deve pagare il parcheggio ($10 oppure $5 se nell’equipaggio ci sono persone con almeno 62 anni). La zona del Monte Rushmore è molto bella: verde curato, grandi pinete e bei chalet di legno.
Proseguiamo il viaggio verso le Bad Lands in un ambiente diverso: colline e pianure erbose con tanti animali al pascolo. Vediamo ad esempio bisonti da allevamento e tantissimi cani della prateria. Le Bad Lands sono delle formazioni rocciose spesso aguzze e stratificate, colorate di bianco e rosa. La zona, completamente arida e molto estesa, crea un paesaggio suggestivo. Si possono fare diverse passeggiate, sia brevi che lunghe, e ci sono molti punti panoramici per scattare fotografie. L’ingresso al parco è compreso nella solita tessera.
La notte la passiamo nella città di Rapid City nel motel “Town House”.

Domenica 16 settembre – SOUTH DAKOTA & WYOMING (Devil’s Tower, Cody)

Si inizia la giornata viaggiando fino alla Devil’s Tower, un’altissima formazione rocciosa di origine vulcanica sacra ai Navajo (ingresso compreso nella tessera parchi). A piedi si può fare il giro di tutta la fantastica torre (2 km) dove si osservano diverse cordate di scalatori che tentano la cima.
Proseguiamo quindi nel Wyoming fino alla città di Cody dove alloggiamo nel bell’hotel in legno “Cody Legacy Inn & Suites”.
Durante il viaggio abbiamo visto molti cani della prateria (nella zona della Devil’s Tower), mucche, cavalli, antilopi, miniere di carbone, pozzi petroliferi ed anche un po’ di campi coltivati.
La sera facciamo una passeggiata lungo la via principale di Cody città che è molto in stile “far west”, anche se turistica. Ci sono bei locali tipici in cui mangiare ottima carne. La città è stata fondata da Buffalo Bill che visse qui. Da queste parti si nota come l’uso delle armi sia ben diffuso.

Lunedì 17 settembre – WYOMING & MONTANA (Cody, Yellowstone)

La mattina andiamo a visitare il bel villaggio in stile “far west” di Cody: Old Trail Town (9$ a persona). Qui sono stati conservati (o portati da altri luoghi) diversi edifici originali, con interessanti oggetti dell’epoca, che danno la sensazione di essere in un villaggio del vecchio “far west”.
In pomeriggio arriviamo finalmente a Yellowstone (compreso nella tessera parchi) con ingresso da Est. Vediamo subito qualche bisonte a bordo strada e, nei pressi di un’assembramento di auto, persone e rangers, anche una femmina di grizzly (l’unico orso che vedremo nei tre giorni passati nel parco). Inoltre avvistiamo un coyote, diverse antilopi e nel paese, al tramonto, anche un grosso cervo con almeno una dozzina di femmine e piccoli che stazionano in paese perché lì si sentono al riparo dai branchi di lupi.
Come prima cosa andiamo a vedere il Lower Geyser Basin con le sue curiose pozze di fango sulfureo che ribolle e poi un paio di cascate (tra cui le famose Lower Falls di quasi 100 metri) nel Grand Canyon formatosi dal fiume Yellowstone che scorre ai piedi delle Rocky Mountains del luogo. Siamo all’interno di una gigantesca caldera formatasi dopo l’enorme esplosione del supervulcano Yellowstone e quindi il paesaggio è tipico di un ambiente vulcanico: geyser, fumarole, fanghi bollenti, rocce colorate.
Infine andiamo a vedere la bellissima zona delle cascate pietrificate di Mammoth Hot Springs dove l’acqua acida, sciogliendo la roccia di travertino, ha creato delle grandi vasche rotonde colorate di bianco, rosso e arancione. L’ambiente è suggestivo anche se in questo periodo la portata dell’acqua è ridotta.
Per la notte siamo alloggiati appena fuori dall’ingresso Nord del parco, a Gardiner, nell’Hotel in stile antico “Victorian Inn & Carriage House”. Nei vari locali di questa zona si vedono molti animali imbalsamati ed il piatto forte è ovviamente la carne.

Martedì 18 settembre – WYOMING & MONTANA (Yellowstone)

Oggi vediamo fumarole varie nel Norris Geyser Basin e poi ci spostiamo all’Artist Point dove vediamo anche diversi bisonti. Andiamo poi a vedere eruttare il geyser più frequentato: l’Old Faithful che si trova proprio di fronte al Visitor Center più grande. C’è tantissima gente e lo spettacolo è sicuramente emozionante. Proseguiamo quindi il nostro giro verso la zona delle spettacolari Grand Prismatic Springs, cioè delle sorgenti coloratissime (azzurre, gialle, arancioni, rosse) che creano un paesaggio surreale, soprattutto se visto dall’alto infatti percorriamo un sentiero di circa mezz’ora che conduce al belvedere.
Usciamo dal parco che ormai è buio, con un po’ di coda causata da bisonti che passeggiano sulla carreggiata e che non è facile sorpassare. Dormiamo fuori dall’uscita Ovest nel motel “Al’s Westward Ho” a West Yellowstone.

Mercoledì 19 settembre – WYOMING & MONTANA (Yellowstone)

 

In mattinata andiamo a vedere l’Upper Geyser Basin dove c’è il Daisy (ma aveva già eruttato), il Castle (bellissimo) ed il Gran Geyser (molto bello e imponente). Bellissima anche la pozza colorata Morning Glory Pool.
A seguire andiamo al Black Sand Basin con qualche bella pozza ed un piccolo geyser.
Passiamo quindi al Biscuit Basin con una fantastica pozza turchese ed acque colorate di giallo e arancione.
In uscita dal parco abbiamo visto due coyote, i soliti bisonti, cervi ed antilopi. La notte la passiamo nello stesso hotel della sera precedente.
Il clima a Yellowstone è variabile: la mattina fa decisamente freddo ma durante il giorno ci si abbronza molto senza quasi rendersene conto.

Giovedì 20 settembre – WYOMING (Yellowstone, Grand Teton)

Stamattina andiamo a vedere le Fountain Paint Pots (sorgenti colorate), tre geyser e una zona caratteristica per la presenza di alberi morti. Ci appostiamo poi davanti al geyser Great Fountain e, dopo una lunga attesa al freddo, lo vediamo finalmente eruttare: bello ma non il migliore. Poco oltre un altro geyser a forma di termitaio erutta molto spesso in modo scenografico.
Siamo quindi ripartiti sotto un’improvvisa ed imprevista nevicata! Ci dirigiamo verso le cascate Kepler e poi al grande lago West Thumb dove abbiamo incontrato due cerbiatte e fatto una breve passeggiata tra pozze coloratissime, di cui una profonda 16 metri, e piccoli coni vulcanici che emergono dal lago e dove pare che i pescatori bollissero il pesce appena pescato. Fortunatamente è tornato il sole perché tra il vento e la neve ha fatto molto freddo.
Finita la visita di Yellowstone ci spostiamo a vedere il parco del Grand Teton (compreso nella tessera): una zona montuosa con alcuni bei laghi (Jenny Lake e Jackson Lake) ed animali al pascolo. Siamo alloggiati presso l’hotel “Togwotee Mountain Lodge”, tutto in legno, immerso nel verde, assolutamente solitario e con due belle vasche calde con idromassaggio.

Venerdì 21 settembre – WYOMING, IDAHO & UTAH (Grand Teton, Salt Lake City)

Iniziamo la giornata percorrendo una piccola strada, sempre nella zona del Grand Teton, ideale per fotografie ed avvistamento di alci (vediamo infatti una femmina). Proseguiamo quindi in direzione di una zona famosa per essere stata abitata da una comunità di mormoni e di cui sono rimaste alcune costruzioni: Mormon Row History District vicino a Jackson.
Nei pressi di Salt Lake City ci rechiamo all’Antelope Island (10$ ad equipaggio oppure 5$ se qualcuno è maggiore di 62 anni) e gironzoliamo per il parco dove avvistiamo molti bisonti, qualche cervo ed un coyote.
Per cena andiamo in città dove facciamo anche un giro in notturna per vedere la piazza principale (Temple Square), il bel tempio dei mormoni ed il grande palazzo del governo dello Utah.
Dormiamo presso il “Country Inn & Suites by Radisson”.

Sabato 22 settembre – UTAH, viaggio (Salt Lake City)

In mattinata andiamo in centro a vedere brevemente l’area del tempio dei mormoni con accanto un bel memoriale dedicato al suo fondatore Joseph Smith, il centro congressi, l’auditorium, il parco ed anche un bel centro commerciale (City Creek Center) per gli ultimi acquisti. Ci sono in giro molti mormoni, riconoscibilissimi dal loro abbigliamento: i maschi sono tutti in camicia bianca e bretelle mentre le donne portano gonne lunghe almeno fino al ginocchio.
Andiamo infine in aeroporto a restituire l’auto (circa 7600 km percorsi) ed a prendere il volo di ritorno per Amsterdam in orario (DELTA, volo KL6026 delle 15,16).

Domenica 23 settembre – Viaggio

Dopo lo scalo ad Amsterdam prendiamo il secondo volo per Milano Malpensa (KLM, volo KL1629 delle 10,20).

NOTE

In giro per gli USA ci sono tantissimi camper, spesso enormi e magari con auto a rimorchio. Accanto alle case di campagna se ne vede spesso uno parcheggiato. Alcuni sono strutturati per essere agganciati sul pianale di un pickup. Gli americani che se lo possono permettere usano infatti il pickup; uno in particolare ha addirittura le ruote posteriori gemellate.

Gli americani (nei paesi dell’ovest praticamente tutti bianchi) sono spesso socievoli e amanti della battuta umoristica. Il loro inglese però per noi è abbastanza difficile da capire.

Nei ristoranti (in realtà quasi tutti fast-food o steack-house) il cibo è buono ma molto grasso (salse a volontà, fritti, molta carne) ed i vari piatti sono sempre gli stessi: insalatone miste, hamburger, bistecche, patatine, costine, “fish and chips”, “cheese cake” ed “apple pie”. I bicchieri delle bevande ordinate (eccetto birra o vino) spesso vengono nuovamente riempiti non appena si svuotano. L’acqua (non minerale) in genere viene offerta gratis ad inizio pasto. Tutte le bevande consumate dagli americani sono gigantesche (the, caffè, bibite,…) ma anche le pizze sono in formato XXL. I menù, così come le confezioni di alimenti, contengono sempre la dicitura delle calorie contenute nei cibi o bevande ed a volte viene specificata l’assenza di antibiotici. In giro si trovano macchine per la distribuzione del ghiaccio che viene venduto in grandi sacchetti. Nei fast-food non è necessario lasciare la mancia ai camerieri.

Tutti i parchi hanno degli ottimi Visitor Center che forniscono le informazioni necessarie ed eventuali mappe. Nei paesi sono invece frequenti le aree in cui sostare per un pranzo al sacco o una pausa all’ombra.
I servizi igienici, chiamati Restroom, sono molto frequenti ma quasi sempre senza acqua: una fossa scavata nel terreno con tazza installata sopra, carta igienica e disinfettante per pulirsi le mani.

Non tutte le auto hanno la targa davanti e dietro (come la nostra che l’aveva solo dietro) ma non abbiamo capito perché. Si possono acquistare targhe personalizzate e tutte indicano lo stato di immatricolazione con sullo sfondo il simbolo che lo caratterizza o il motto dello stato stesso. La benzina costa quasi la metà che da noi ed i motori diesel sono pochi. Le strade in genere sono ben tenute, non ci sono autostrade a pagamento ma ci sono limiti di velocità da rispettare decisamente più bassi dei nostri. Spesso i rettilinei sono interminabili ma hanno ugualmente il loro fascino. I Tir sono giganteschi!

I palazzi delle grandi città sono quasi tutti dotati di scale antincendio esterne.
In alcuni supermercati, ma anche in negozi più piccoli, sono in vendita le armi. I farmaci di ogni tipo, ed in confezioni gigantesche a prezzi irrisori, si trovano un po’ ovunque.

Gli alberghi sono tutti molto simili tra loro: camere spaziose con la moquette, bagno con vasca e doccia all’interno, televisore enorme, letti molto alti ed angolo per prepararsi caffè o tisane.

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