Istanbul, Kazakistan ed Uzbekistan

Viaggio in aereo ed auto (con autista e guida)

(23 aprile – 15 maggio 2023) – 4 adulti

Dom 23/04/2023 – Viaggio in aereo, Istanbul

  

Volo Turkish Airlines delle 11,30 per Istanbul dove all’aeroporto ci aspetta la navetta dell’hotel (50€). Oggi è l’ultimo giorno di Ramadan per cui in giro c’è tantissima gente che festeggia. L’hotel “World Heritage Center” (con super-colazione) ha una terrazza panoramica spettacolare da cui si gode un’ottima vista sulle moschee vicine (soprattutto la Moschea Blu e Santa Sofia). La sera andiamo a vederle perché oggi, in via eccezionale, sono tutte aperte e libere, con i bambini che scorrazzano sui pavimenti di moquette. Le Moschee sono molto belle, sia di giorno che la sera con l’illuminazione.

Lun 24/04/2023 – Istanbul, viaggio

Iniziamo la giornata con un’abbondante colazione (soprattutto salata come si usa qui) e poi andiamo a vedere l’incredibile Basilica Cisterna che aveva la funzione di serbatoio a valle di un acquedotto romano. La Basilica, con tantissime colonne, è illuminata da diverse tonalità di colori che si alternano rendendola molto suggestiva. Andiamo poi a visitare la Moschea Blu o Sultanahmet del 1610 caratterizzata dalla sua simmetria, dai suoi sei minareti, dai toni verde e blu dei suoi interni e dalle tantissime finestre che la rendono molto luminosa. All’esterno tante aiuole di tulipani (originari infatti della Turchia e non dell’Olanda) ed una fontana che la sera viene illuminata con vari colori. Sempre in zona c’è la bella Moschea di Santa Sofia (costruita nel 330 d.C. e quindi inizialmente cristiana). Ci spostiamo poi al Gran Bazar per una rapida visita e raggiungiamo quindi la spettacolare Moschea di Solimano (potente e bellicoso sultano ottomano). Qui arrivano meno turisti e la visita è più gradevole nonché molto panoramica perché siamo in cima ad una collina. Accanto alla moschea c’è anche la tomba ottagonale del sultano. Nel primo pomeriggio ci spostiamo verso la Nuova Moschea (Yeni Cami) dove è possibile acquistare cibo di strada tra cui i tipici e molto buoni “kokores”: panini di carne tritata con pomodori, peperoni e spezie. Percorriamo quindi il caratteristico Ponte di Galata e raggiungiamo la piazza con l’omonima Torre dove, in genere, i turisti salgono per vedere il tramonto. Rientriamo quindi in hotel e alle 21, sempre in taxi (50€) perché più caro ma sicuramente molto più comodo con tutto il nostro bagaglio, raggiungiamo in 40 minuti l’aeroporto per prendere il volo Turkish Airlines dell’1,15 per il Kazakistan (Aktau).

Mar 25/04/2023 – Viaggio, Aktau (Kazakistan), Karyn Zharyk (i 5 fratelli)

Atterriamo ad Aktau alle 6,20 (siamo tre ore avanti rispetto all’Italia), dopo un volo di 2 ore e 45 minuti. A causa del meteo avverso, con tempesta di sabbia nel deserto, gli autisti che incontriamo in aeroporto ci consigliano di cambiare programma. Oggi è meglio fare subito un lungo trasferimento (circa 150 km quasi tutti di sterrato per 8 ore di viaggio, soste comprese) e dirigerci nella depressione del Karyn Zharyk (Mangystau). Lungo il percorso ci fermiamo a fare colazione in un posto caratteristico dove iniziamo a familiarizzare con i tavoli bassi dove ci si siede, senza scarpe, quasi sdraiati. Per colazione ci offrono the (che non mancherà mai ad ogni pasto) e delle specie di grossi fagottini di pasta tipo piadina ripieni di carne succosa: molto buoni anche se noi per colazione siamo abituati ad altro. Il viaggio, dopo una notte quasi insonne, risulta faticoso e poco gratificante a causa del paesaggio monotono e della scarsa visibilità dovuta al vento che solleva molta polvere. Si vedono però molti cavalli e dromedari liberi (anche se tutti con proprietario), diverse tartarughe e qualche carcassa di dromedario o cavallo morto. Verso la fine del viaggio lo sterrato diventa a tratti abbastanza impegnativo e trovare un punto panoramico un’impresa, a causa della scarsa visibilità. La meta sarebbe una grande depressione (lago salato asciutto) al cui centro svettano 5 grandi formazioni rocciose dette “i 5 fratelli” ma riusciamo a vedere ben poco. I due autisti decidono di farci cenare in un punto che dovrebbe essere panoramico ma oggi è solamente molto ventoso e non si vede nulla. Per poter cucinare montiamo tutti insieme una grande tenda-cucina che viene ancorata bene sia con picchetti che utilizzando le nostre valigie. Al suo interno ceniamo a base di una buona zuppa di un pesce pregiato e protetto (con tanto di autorizzazione per l’acquisto). Non appena inizia a venire buio smontiamo tutto (perché il vento è sempre forte) e ci spostiamo vicino ad un’incredibile e grande sorgente di acqua trasparente (siamo in un deserto…) nei pressi di una caserma dove ci sono gli unici altri esseri umani nel raggio di parecchi chilometri. Montiamo qui due tendine da 2 posti (stanotte gli autisti dormono in auto) e comunichiamo con l’Italia usando il satellitare che abbiamo acquistato apposta per questo viaggio. I nostri due autisti, che ci condurranno per tutta la settimana di vacanza nel Mangystau in Kazakistan, oltre a guidare ci cucinano i pasti e ci fanno anche un po’ da guida turistica. Entrambi, sposati e con figli, ormai lavorano solo più con i turisti e ci sono stati assegnati dall’agenzia “Steppe&Sky Tour”.

Mer 26/04/2023 – Karyn Zharyk (i 5 fratelli)

Oggi il tempo è buono così torniamo nella zona del lago salato e dei suoi 5 fratelli ma la sabbia sollevata ieri dal vento non si è ancora depositata del tutto perciò il cielo non è blu (ma lo è raramente in questa zona). Il panorama, visto da posti differenti, è comunque molto bello. Quando piove un po’ tutto il sale bianco del lago asciutto crea un effetto-specchio dove i 5 fratelli si riflettono in modo suggestivo. In zona si possono trovare diversi fossili perché un tempo qui c’era il mare. Le strade che conducono ai vari punti panoramici sono al limite della percorribilità anche con i nostri 4×4 ma gli autisti sono bravi e riescono ad andare ovunque. La colazione a cui ci abitueranno i due autisti sarà quasi sempre a base di uova (tante uova), salumi, formaggio, the e biscotti. Il pranzo risulterà essere identico ma con pomodori e cetrioli al posto delle uova. Per cena siamo tornati dove abbiamo dormito la notte scorsa, vicino alla sorgente, perché oltre ad offrire acqua pulita per lavare stoviglie e persone (qui cosa rarissima), dispone di un tavolone con panche. La zona viene usata dai militari, in estate, per fare il bagno. Nottata fredda: si usano i sacchi a pelo pesanti. Per il WC si usano le dune terrose dei dintorni.

Gio 27/04/2023 – Kyzylkup (montagne tiramisù)

Mattinata di trasferimento (150 km) verso la città di Jañaözen per fare rifornimento di carburante e cibo. La città è piena di bambini e ragazzi in uscita da scuola. Ci sono caseggiati molto grandi e squadrati, alcuni decisamente malconci. Ci sono anche tante case singole con i tetti di lamiera colorata (blu, azzurri, bianchi). In periferia vediamo centinaia di pompe di estrazione del petrolio che si muovono con contrappesi. In pomeriggio raggiungiamo Kyzylkup dove ci sono le montagne dette “tiramisù” perché ne ricordano l’aspetto essendo caratterizzate da strati color crema, venati di rosa fragola, e dalla sommità color cacao. In realtà colori e screziature risalgono a ben precise e lontanissime ere geologiche. Arrivati sul posto ci divertiamo a salire e scendere da queste grandi ed affascinanti colline colorate. Ce ne sono anche dotate di belle guglie, addirittura popolate da tartarughe. Il fantastico campo serale è alla base di alcune colline e la notte offre una stellata con Via Lattea ben visibile: ottimo posto!

Ven 28/04/2023 – Montagna Bokty, Valle di Bozhira

Uscendo dalla zona delle montagne tiramisù ci avviciniamo alla Montagna Bokty, sempre appartenente allo stesso altopiano, che si staglia solitaria su di una pianura di terra bianca. E’ tutta stratificata ed ha la caratteristica di cambiare forma a seconda del punto di osservazione. Da un lato la si vede trapezoidale, tipo barca rovesciata, mentre da un altro sembra una piramide. E’ inoltre il monte raffigurato sul biglietto da 1000 Tengè (valuta locale). Ci spostiamo quindi nella vicina Valle di Bozhira definita la “Monument Valley dell’Asia Centrale”: suggestiva e pittoresca. In particolare due cime calcaree alte 200 metri, dette Zanne, ricordano un po’ le cime dolomitiche di Lavaredo. Le si possono ammirare anche dall’alto da un pianoro raggiungibile a piedi. Qui fa molto caldo. In pomeriggio vediamo diverse altre formazioni rocciose e ci accampiamo nei pressi delle Zanne per la notte. In questa zona, abbastanza turistica, non siamo da soli. A circa 200 metri da noi c’è un altro accampamento. Di notte il cielo stellato è molto bello e la Via Lattea é ben visibile quando tramonta la luna.

Sab 29/04/2023 – Valle di Bozhira, Moschea Beket Ata, Lago di Tuzbair

Dopo aver smontato il campo tendato ci spostiamo per vedere la zona dall’alto da diversi punti panoramici: paesaggio molto suggestivo. Incontriamo diverse altre persone tra cui molti italiani. Sempre su lentissimi sterrati raggiungiamo quindi la moschea Beket Ata che però vediamo solo dall’alto perché fa caldissimo e la si può raggiungere solo con 1 km di gradini in discesa. La moschea è molto frequentata dai musulmani che provengono, in pellegrinaggio, da tutte le parti del mondo; viene infatti definita come “La Mecca del Mangystau”. Ripreso lo spostamento facciamo una breve sosta per vedere un monte con un cratere vulcanico ed una zona con grosse sfere di pietra. Fa caldissimo. Dopo un lungo ed un po’ estenuante viaggio raggiungiamo finalmente il lago salato di Tuzbair. Il lago solitamente contiene solo un filo d’acqua ed è fiancheggiato da scogliere bianchissime che ricordano le meringhe o comunque hanno forme abbastanza strane. Il posto è sicuramente molto singolare, anche se meno spettacolare degli ambienti visti nei giorni precedenti. Ci accampiamo davanti ad un famoso grande arco di roccia dove ci raggiungono altri due gruppi di turisti. Notte con una bella stellata e temperatura mite.

Dom 30/04/2023 – Lago di Tuzbair, Sherkala, Kokkala, Valle delle Sfere, Valle dei Castelli

Come prima cosa passeggiamo sul lago salato fino a raggiungere il filo d’acqua ed ammiriamo le scogliere bianche e le montagne circostanti che si riflettono come in uno specchio in modo suggestivo. Ci spostiamo poi verso la zona nord-ovest di Aktau e ci fermiamo a fotografare la montagna a forma di yurta (Sherkala), o di leone sdraiato a seconda dell’angolo di osservazione, molto ammirata dalla popolazione locale. Ci spostiamo quindi a Kokkala dove vivevano i dinosauri e dove si trovano ancora pezzetti di alberi pietrificati. Qui ci si può arrampicare su rocce molto frastagliate che ricordano un po’ la Cappadocia. Abbiamo infine raggiunto la curiosa Valle delle Sfere dove si possono osservare migliaia di rocce sferiche di tutte le dimensioni e dalle origini incerte (siamo sempre sul fondo dello scomparso oceano Tetide). Per finire arriviamo nella bellissima e suggestiva Valle dei Castelli così chiamata perché ricca di frastagliate formazioni rocciose che ricordano castelli fiabeschi. Per la notte ci fermiamo in zona presso il villaggio etnico di Kogez composto da yurte (le tende tipiche dei nomadi kazaki): circolari, con le pareti di lana di dromedario, molto colorate e abbastanza accoglienti. Il villaggio, strutturato come un campeggio, ha servizi igienici comuni e stasera finalmente abbiamo fatto la doccia! In zona c’è acqua a volontà.

Lun 1/05/2023 – Lago di Tuzbair, Beyneu

In mattinata iniziamo il viaggio verso il confine con l’Uzbekistan fermandoci ad ammirare il lago di Tuzbair dall’alto oltre ad una strana formazione rocciosa che ricorda la sfinge egiziana. Verso mezzogiorno arriviamo a Beyneu e raggiungiamo il nostro semplice Hotel Beyneu (ben accetto però dopo giorni di campeggio) e salutiamo i due simpatici autisti che rientrano a casa. A Beyneu troviamo molta difficoltà a reperire valuta locale perché non si riescono ad usare i bancomat ed oggi, primo maggio, è festa anche qui e le banche sono chiuse. Per fortuna in hotel ci cambiano dei dollari così riusciamo ad acquistare un po’ di frutta, verdura e cibo per la colazione. Per cena andiamo in un localino che sembra la casa privata di una gentile signora che ci fa scegliere dal suo freezer cosa mangiare: ravioli in brodo e sfoglia ripiena di formaggio a prezzi molto bassi.

Mar 2/05/2023 – Viaggio, Khiva (Uzbekistan)

La mattina si parte per l’Uzbekistan con un taxi procuratoci dall’hotel. La procedura di attraversamento a piedi del confine si rivela abbastanza lunga ma senza intoppi. E’ necessario passare a piedi la dogana perché gli uzbeki non possono venire a prenderci in Kazakistan. Al confine ci sono tantissimi camionisti e diversi doganieri si mettono a chiacchierare con noi per sapere da dove arriviamo e cosa ci facciamo lì. I turisti qui sono quasi inesistenti. Oltre il confine ci aspetta il tassista mandatoci dall’agenzia viaggi uzbeka che abbiamo scelto per la seconda parte della vacanza (Uzbek Tour). Ci aspettano 11 ore di viaggio su strada molto dissestata e con cambio auto ed autista a metà strada. Arriviamo infine a Khiva alle 19,45 stanchi morti ma ci aspetta una buona cenetta sulla terrazza panoramicissima dell’hotel Zukhro. Dopo cena facciamo due passi perché non si può non vedere Khiva illuminata. La città, patrimonio mondiale dell’Unesco, è molto bella e suggestiva.

Mer 3/05/2023 – Khiva

Oggi conosciamo la nostra guida per l’Uzbekistan che a 31 anni è già padre di due figli e parla bene italiano. Ci accompagna per il centro storico a vedere molte cose, soprattutto madrasse, palazzi e moschee. La bellissima città, tutta cinta da mura, è decisamente turistica ed un po’ affollata. In pomeriggio assistiamo ad uno spettacolino di acrobati e funamboli mentre la sera, dopo aver cenato in un locale con terrazza panoramica, gironzoliamo per la città illuminata e con pochissimi turisti.

Gio 4/05/2023 – Bukhara

Subito dopo colazione partiamo con quello che sarà il nostro pulmino per quasi tutto il resto della vacanza. L’autista ci porta in 6 ore e mezza a Bukhara. Lungo il viaggio attraversiamo il fiume più grande dell’Asia Centrale (Amu-Daria) ed il noiosissimo deserto rosso all’interno del quale sorge la grande città di Bukhara. Anche qui è pieno di belle madrasse e moschee, più vissute rispetto a quelle di Khiva, anche se forse meno suggestive. La sera fa freddo. Il nostro hotel (Rayyan) assomiglia ad un Riad marocchino, con un cortile interno e con tanti decori e piastrelle colorate. Anche a Bukhara ci sono molti turisti e tanti italiani.

Ven 5/05/2023 – Bukhara

Oggi si visita attentamente Bukhara: il Mausoleo di Ismail Samani (potente emiro) del 905 d.C., madrasse, moschee, minareti, caravanserragli, palazzi, musei ecc. il tutto condito da un’infinità di dati storici forniti dalla nostra guida. Dopo cena andiamo a vedere il famoso minareto illuminato ma gli altri monumenti sono bui. Bukhara è sicuramente bella, molto vissuta, non particolarmente ricostruita, ma a noi ha affascinato di più il gioiellino di Khiva perché meno dispersiva e più romantica (anche se molto turistica).

Sab 6/05/2023 – Bukhara

Oggi andiamo in periferia col pulmino a vedere una vecchia piccola madrassa (Naqshbandi) molto frequentata dai pellegrini musulmani. A seguire ci rechiamo a vedere la residenza estiva dell’ultimo emiro: bella, colorata ma un po’ kitsch. Vediamo quindi ancora due mausolei e poi rientriamo in città per il pranzo. Pomeriggio libero e cena presso uno dei posti più consigliati su TripAdvisor (Old Bukhara) ma in terrazza fa freddissimo. Dopo cena si va nella piazza principale a fotografare i monumenti che, illuminati con diversi colori, sono ancora più suggestivi.

Dom 7/05/2023 – Gijduvan, passo Nurata, Asraf

Oggi partiamo per il villaggio di montagna Asraf dove alloggeremo nella guesthouse Yahshigul a conduzione familiare, situata in mezzo a ruscelli e tanto verde. Sul percorso ci fermiamo a visitare una famiglia di Gijduvan che da generazioni produce oggetti in ceramica, tessuti ricamati (“susani”) e tappeti in misto-seta. Tutte le produzioni seguono antichi procedimenti naturali e tradizionali. Proseguendo il viaggio vediamo un grande pozzo che serviva, lungo la via della seta, il caravanserraglio adiacente. Ci fermiamo poi per vedere alcune antiche incisioni rupestri sul passo di Nurata ed ancora una fortezza panoramica di Alessandro Magno dove esiste una sorgente di acqua sacra con pesci (luogo molto frequentato dagli uzbeki e pieno di bancarelle). Raggiungiamo infine il villaggio di montagna attraversando un bell’altopiano dove pascolano mucche, cavalli, capre e migliaia di pecore nere. Giunti alla guesthouse un ragazzino ci accompagna per più di un’ora a vedere un gelso millenario, delle incisioni rupestri ed un bel panorama sulla valle e su di un grande lago formatosi nel 1964 per la rottura di una diga. La guesthouse è dotata di servizi igienici in comune ma anche del WiFi. Ci servono un’ottima cena e passiamo la notte sotto una pesante trapunta.

Lun 8/05/2023 – Samarcanda

Oggi si viaggia verso Samarcanda su strade un po’ sconnesse (tanto per cambiare) e tra migliaia di animali: pecore, capre e mucche. Pranzo a Samarcanda dove assaggiamo per la seconda volta il piatto tipico dell’Uzbekistan cioè il “plov” a base di riso, verdure, carne e frutta secca. Raggiungiamo quindi il nostro bell’hotel Chorbog e poi passeggiata libera in città. Anche a Samarcanda c’è molto turismo ed oggi fa decisamente caldo. Iniziamo a vedere il Mausoleo del primo Presidente della Repubblica (Karimov) a partire dall’indipendenza dall’Unione Sovietica nel 1991.

Mar 9/05/2023 – Samarcanda

Oggi si vanno a vedere tutti i monumenti principali della città oltre al bel mercato, una cartiera e l’Osservatorio Astronomico. Dopo cena è bello andare in centro per assistere allo spettacolo di luci colorate a tempo di musica che si svolge nella piazza principale (Registan): molto suggestivo.

Mer 10/05/2023 – Samarcanda

Oggi andiamo in pulmino fino alla città natale di Tamerlano (Amir Temur) che si chiama Shakhrisabz. Lì possiamo vedere quello che è rimasto del suo enorme palazzo, una moschea ed un mausoleo in stile iraniano. Per arrivarci abbiamo fatto un passo di montagna al fresco e, al ritorno, ci siamo fermati proprio lì per un buon pranzo in mezzo al verde e tra freschi ruscelli. Siamo quindi rientrati a Samarcanda con una breve sosta per acquistare frutta secca che qui abbonda in modo particolare. Arrivati in città siamo andati tutti a rivedere la bellissima Necropoli Shakhi-Zinda e la piazza Registan. Dopo cena di nuovo in piazza per assistere allo spettacolo di luci (diverso dalla sera precedente) che dura un’ora (dalle 21 alle 22) e che è molto seguito sia dalla popolazione che dai turisti. Rientrando in hotel siamo andati a vedere all’esterno il bel Mausoleo di Tamerlano (attualmente non visitabile all’interno) dotato di una cupola molto grande.

Gio 11/05/2023 – Tashkent

Oggi riprendiamo il viaggio alla volta della capitale Tashkent. Ci arriviamo dopo 5 ore dei soliti sballottamenti ma attraverso un paesaggio un po’ diverso: molti campi coltivati e tanti frutteti. A Tashkent visitiamo moschee, madrasse, musei (in particolare uno contenente un antichissimo corano ed uno miniaturizzato). Andiamo quindi a passeggiare nel grande mercato coperto della città con una vasta zona tutta dedicata alla frutta secca: interessante e folcloristico. Raggiungiamo poi l’hotel che abbiamo prenotato (Meros) e salutiamo il nostro autista Amir perché nei prossimi giorni ne avremo un altro con un differente pulmino autorizzato a percorrere la Valle di Fergana che ci aspetta. La sera raggiungiamo in taxi (qui costano pochissimo) la Piazza dell’Indipendenza dove vediamo fontane e palazzi governativi.

Ven 12/05/2023 – Valle di Fergana, Margilan, Kokand

Anche oggi facciamo un lungo viaggio di 5 ore e ci inoltriamo nella Valle di Fergana con un bel passo di montagna (Kamchik) a 2267 metri di altitudine. Si attraversano zone molto coltivate, verdeggianti e con tanti alberi, un grande lago artificiale (Kairakum), belle formazioni di rocce rosse e qualche città. La zona é molto abitata, molto tradizionalista, un po’ belligerante con i confinanti, economicamente florida e ben sviluppata. Ci fermiamo a Margilan a vedere una fabbrica di seta (Yodgorlik) che purtroppo in questo periodo ha la produzione ferma perché in ristrutturazione. Ritorniamo quindi indietro per un tratto e pernottiamo a Kokand nell’hotel Silk Road Kokand. Per cena scegliamo quasi a caso un ristorantino frequentato solo dai locali dove cucinano quasi esclusivamente pollo. Risulterà una serata molto divertente perché i commensali dei due tavoli vicini, un po’ alticci, vogliono fare amicizia con noi e tra scherzi e dichiarazioni d’amore sia per noi che per l’Italia, ci offrono pure la cena!

Sab 13/05/2023 – Kokand, Rishtan, Margilan

Visitiamo la città di Kokand con il suo bel Palazzo del Kan Khudoyor, una moschea estiva ed un Mausoleo dove all’ingresso alcune donne praticano strani riti propiziatori su adulti e bambini. C’è anche un Imam che soffia su bottiglie d’acqua senza tappo per un qualche rito a noi incomprensibile… Visitiamo quindi una bella, fastosa ed interessante fabbrica di ceramica a Rishtan. In pomeriggio ritorniamo a Margilan dove ci attende una verde guesthouse (Evergreen) situata vicino ad un grande e vario mercato locale.

Dom 14/05/2023 – Margilan, Tashkent

 

Oggi andiamo a vedere il mercato di Margilan, in periferia, dove si vendono in particolare abbigliamento, articoli per la meccanica, casalinghi, ricambi auto e tessile. Quello degli animali inizia al mattino presto ma purtroppo non abbiamo saputo dove si svolge e così l’abbiamo perso. Il mercato è molto grande ed ha la caratteristica di essere frequentato dai locali che in queste zone vestono ancora in modo molto tradizionale e quindi si fanno tante fotografie. Fa molto caldo e rientriamo a Tashkent sempre percorrendo il fresco passo di montagna dove ci si ferma in un punto panoramico per le foto di rito. In hotel salutiamo la nostra guida Abdu perché è finito il suo compito di accompagnatore: domani si rientra in Italia. Per cena andiamo nel vicinissimo parco divertimenti e centro commerciale “MagicPark”: un po’ in stile Las Vegas ma con un bello spettacolo di giochi d’acqua e luci colorate a suon di musica ogni ora (il parco chiude alle 22). C’è inoltre molto verde, cibo di ogni tipo (anche internazionale) quindi, tutto sommato, un posto piacevole per chiudere la vacanza.

Lun 15/05/2023 – Tashkent, viaggio

 

In mattinata torniamo a vedere il mercato della città, particolarmente interessante, dove si vendono la carne, la frutta, la verdura ed il pane. Anche oggi ci sono 39° per cui facciamo qualche acquisto di souvenir e subito rientriamo in hotel per prendere il transfer per l’aeroporto. Qui scopriamo che sul nostro volo per Istanbul ci sono un sacco di pugili provenienti da diverse parti del mondo perché ieri ci sono state le finali dei mondiali di boxe proprio a Tashkent. L’Uzbekistan è famoso per questo sport. Voliamo, sempre con la Turkish, alle 15 per Istanbul e poi alle 22 per Malpensa.

Curiosità e ricordi

In Kazakistan la maggior parte della gente parla russo mentre in Uzbekistan uzbeko. Entrambe le lingue sono per noi incomprensibili, inoltre spesso la scrittura è in cirillico e non in caratteri latini.

La quasi totalità della popolazione è musulmana, ma abbastanza tollerante. Le donne più anziane, sempre con abito lungo, hanno tutte il velo ma portato in modo meno coprente (mai visto un burka). Gli uomini portano spesso un cappellino nero quadrato, un po’ diverso a seconda della zona di provenienza. Le donne, giovani o meno, adorano gli abiti luccicanti e adorni di brillantini. Alcune si evidenziano le sopracciglia fino quasi a congiungerle.

Abbiamo visto tanti animali liberi (anche se tutti con un proprietario), soprattutto dromedari, cavalli, mucche, capre e pecore. Tra gli animali selvatici tante tartarughe e cicogne.

Il cellulare è molto diffuso anche qui e tanti lo usano tranquillamente mentre sono alla guida.

Un’usanza molto particolare è quella di farsi ricoprire d’oro i denti in segno di ricchezza, in particolare nelle donne meno giovani.

Le città minori sono piene di casermoni, grigi ed anonimi. L’impronta russa si intuisce ancora molto bene. Anche l’immondizia non sempre viene raccolta come si deve. Sembra esserci poca cura per il paesaggio e l’ambiente in generale. Unica curiosità sono gli alberi tutti dipinti con la calce nella parte inferiore del tronco.

L’architettura dei monumenti, ma anche di hotel e ristoranti, è sempre ricca di decori, piastrelle colorate e tessuti variopinti. In particolare qui si usano per mangiare (ma anche per chiacchierare e riposarsi) tavoli molto bassi collocati su di un palchetto di legno coperto da imbottiture e cuscini colorati.

E’ bene portarsi denaro contante, meglio se dollari, perché le carte di credito vengono accettate molto raramente e i bancomat non siamo riusciti ad utilizzarli (perlomeno in Kazakistan). La valuta del Kazakistan è il Tenge ed equivale a circa 0.002€. Quella dell’Uzbekistan è il Sum ed equivale a circa 0,00008€. Qui si è milionari come niente! Le visite a musei, monumenti e moschee sono in genere a pagamento ma costano molto poco.

Ovunque si vedono alberi di gelso, bianco o nero, perché le loro foglie sono il cibo dei bachi da seta.

L’artigianato, ben sviluppato, consiste soprattutto nella lavorazione della seta, nel ricamo, nella tessitura di tappeti e nella produzione di articoli in ceramica.

In questi stati le tubature non vengono interrate in modo da trovare agevolmente eventuali perdite. Sono divise per colore (ad es. giallo per il gas) ed oltrepassano le strade in alto invece che sotto la carreggiata.

I due paesi traggono la maggior parte del loro reddito dall’estrazione di petrolio e gas. Qui un litro di gasolio costa circa 20 centesimi di euro. In alcune zone l’odore di idrocarburi è forte. Altre voci importanti dell’economia sono la produzione di cotone e le miniere d’oro. 

Le automobili sono quasi tutte Chevrolet, perché vengono fabbricate direttamente in Uzbekistan, e sono praticamente tutte bianche per far fronte alla grande calura estiva. Trovare la propria auto in un parcheggio affollato può essere un problema! Inoltre è molto diffuso il Damas (sempre della Chevrolet) che è una specie di minibus utilizzato sia per il trasporto delle persone che delle merci.

Un  po’ ovunque in Uzbekistan si vedono dei curiosi venditori di gelato. Lo tengono in un contenitore isolante, posizionato sopra un carrettino. E’ di un unico gusto, tipo crema, e viene servito a peso. Non ci siamo fidati ad assaggiarlo ma pare sia molto in voga di questi tempi.

Le città che si trovano lungo la “Via della seta”, in Uzbekistan, hanno sempre un monumento che ricorda appunto i carovanieri che le attraversavano.

Per quanto riguarda il cibo non ci si può lamentare. Tra i piatti tipici si segnala il “plov”, un tipo di riso con carne, verdure e frutta secca. Abbondano i piatti di carne, soprattutto montone, cavallo e manzo. Viene allevato un tipo di pecora che ha un enorme deposito di grasso in fondo alla schiena: molto apprezzato dai locali. Il cibo non è particolarmente speziato ma bisogna fare attenzione alla micidiale presenza del coriandolo, all’abuso del cumino ed anche ai noccioli di albicocca che contengono in modo naturale tracce di cianuro (a cui noi non siamo certo abituati). Molto diffusa la frutta secca di tutti i tipi. Tutti bevono molto the nero non zuccherato e tantissime bibite (niente alcool perché sono musulmani). Anche il pane è molto particolare sia nella forma, sempre circolare ma dallo spessore differente a seconda delle zone, che nel procedimento di cottura in un forno al cui interno viene fatto aderire l’impasto fino a cottura ultimata. Un cibo mai visto, che qui è molto diffuso, consiste in palline di yogurt molto salato ed essiccato da mangiare come snack. Inoltre non mancano certo le uova!

Il Kazakistan ci è piaciuto per i suoi incredibili paesaggi, l’Uzbekistan per la sua colorata architettura e la sua storia millenaria. 

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