Grecia continentale in camper

(29 giugno – 27 luglio 1991)
Autocaravan: Roller Versilia 550 – Equipaggio: 2 adulti e 2 bambini

Canale di Corinto, Atene, Varkiza (29 giugno, sabato)
Percorriamo l’autostrada verso Atene dopo coda di circa mezz’ora per le sceneggiate doganali e dopo che già la nave è arrivata a Patrasso 1 ora e mezzo dopo il previsto. Viaggio comunque piacevole, sul ponte aperto, in posizione panoramica ed aerata, grazie al fatto che la maggior parte dei camper scendeva a Igoumenitsa. Bello il tratto che fiancheggia Lefkada da un lato ed Itaca dall’altro. Proseguiamo fino ad Atene per evitare il caldo e le code del giorno. Visto il Canale di Corinto illuminato: molto suggestivo! Grande traffico per le vie di Atene anche se sono le 2 di notte. Dormiamo a Varkiza, vicino a Vouliagmeni.

Varkiza, Capo Sounion (30 giugno, domenica)
Ci svegliano i pescatori con il loro mercatino: i teli stesi per terra e il pesce sopra, innaffiato continuamente. Il primo mare è quasi da incubo. Entrata in spiaggia a pagamento, affollamento mai visto di persone. Acqua non male, campi tennis, basket, pallavolo, idroscivolo. Il camper è parcheggiato sotto gli alberi al fresco. A Varkiza bel parco con giochi in legno; possibilità di rifornimento d’acqua; supermercato e panetteria-pasticceria (aperti anche di domenica). Tramonto e sosta notte a Capo Sounion.

Capo Sounion (1 luglio, lunedì)
Pernottamento alla spiaggia sotto capo Sounion, con vista sul tempio, acqua limpida. Baia molto suggestiva, riparata e tranquilla. Visita al bel tempio, famoso anche per i tramonti. Panorama sul golfo e dintorni.

Lavrion, Isola di Kea, Korissia, Pisses, Koundoros (2 luglio, martedì)
Traversata Lavrion-Kea (1 ora e 20 minuti circa). Si arriva a Korissia dove c’è già, in scala ridotta, quasi tutto: una bianca chiesetta, un mulino, le bianche case e gli stretti vicoli. Ci si dirige verso Pisses e ci accoglie un vecchietto che ci vende mandorle e albicocche del suo frutteto, trasportate fino in spiaggia a dorso di mulo. Dopo pranzo si va a Koundoros: la zona è forse la più appariscente di Kea. Diverse belle baie azzurre (il top è Agios Emilianos con chiesetta azzurra e taverna greca con gestore molto gentile che ci invita a pernottare nella sua proprietà, proprio sulla spiaggia). Belli i dintorni dell’hotel Kea-beach: un bell’insieme di case in pietra, alcune fatte a mulino con le pale in ferro (fino a 30 anni fa i mulini erano veri). L’isola è costellata di muri in pietra che separano piccole proprietà di terra bruciata: una piccola muraglia cinese. Alcune oasi coltivate a frutteto rompono, ogni tanto, questo paesaggio che richiama quella che doveva essere la difficoltà di campare degli abitanti di quest’isola.

Koundoros, Vourkari, Ioulida, Korissia (3-4 luglio, mercoledì-giovedì)
Soggiorno a Koundouros con sortite serali e notturne ai deliziosi paesini di Ioulis, Korissia e Vourkari.

Baia di Otzias, Kastriani (5 luglio, venerdì)
Gita in camper al monastero di Kastriani che dà un definitivo tocco cicladico all’isola di Kea con la sua cupola azzurra e i toni bianco calcinato e azzurro dei muri e del mare. Insomma Kea ha qualcosa dei paesaggi di Santorini e Mikonos, senza essere afflitta dall’affollamento, dai discotecomani e dai turisti tutto-compreso. In pomeriggio piove per 2-3 ore (!) e questo ci rende un po’ meno amaro lasciare quest’isola ancora quasi vergine, affascinante pur con spiagge non sempre bellissime.

Volos, Pilion, Milopotamos (6-8 luglio, sabato-lunedì)
Spostamento a Volos con sosta notte in una stazione di servizio della National Road. Questa città, capoluogo della regione del Pilion (fatto a forma di proboscide d’elefante), si trova all’incirca a metà strada tra Atene e Salonicco. Verso mezzogiorno per alleggerire le fatiche del viaggio (circa 300 Km), sosta ad Alikes beach (Volos) di fronte a giardini con giochi per i bimbi e con mare così così. Supermarket quasi ovunque bene forniti di generi alimentari. Pane generalmente buono, spesso ricoperto di semi di sesamo e venduto a tre metri dal forno dove viene cotto. Nel pomeriggio si punta verso Milopotamos che dista da Volos circa 70 Km, situato nella parte ovest del Pilion. Ben presto, per passare dalla parte orientale a quella occidentale della penisola, la strada si inerpica passando in una zona ricchissima di vegetazione (ulivi, pini, castagni) e fresca. In generale, fin qui, non abbiamo patito il caldo. Prendendo una strada a destra, lunga 7 Km e piuttosto ripida si giunge a Milopotamos. Si arriva in un parcheggio, in pendenza all’inizio, pianeggiante in fondo, che dà su una bellissima spiaggia con acqua cristallina, cinta da una scogliera alta una trentina di metri ove sono state ricavate due discese a mare. La spiaggia più grande comunica attraverso un arco di roccia con una piccolina ma altrettanto graziosa spiaggetta. Alcuni massi disseminati in acqua fungono da piattaforma per i tuffi. Sul retro-spiaggia 2 bar, servizi igienici, docce con acqua dolce (ma gelata) all’aperto. C’è pure la musica irradiata da 2 diffusori che per fortuna non trasmette musica greca! Fa, comunque, atmosfera e di giorno è tenuta a livelli di volume più che accettabili. Il sole in spiaggia va via presto (verso le 18.45). Non mancano due ristoranti, con bella vista sul mare. È vietato il campeggio libero con tende e caravan ma in realtà non viene nessuno a mandarci via. Fin qui pochissimi i camper in circolazione, saranno tutti immersi nei giri archeologici.

Agios Yoannis, Portaria, Makrinitza, Kalambata (9 luglio, martedì)
Siamo sempre nel Pilion, ma Agios Yoannis è un paese assai animato e pieno di turisti. Mare invitante, docce di acqua dolce sulla spiaggia, fontane fresche per i rifornimenti. In pomeriggio valichiamo il Pilion (con impianto di risalita per lo sci!) sempre verdeggiante e fresco. Ammiriamo i bei paesini di Portaria e Makrinitza e scendiamo verso Volos, Larissa, Kalambata.

Meteore (10 luglio, mercoledì)
Soggiorno nel camping Rizos International con piscina quanto mai opportuna prima e dopo il peregrinare nei monasteri. Paesaggio molto suggestivo, visitati 4 monasteri dei 6 aperti. Sorprendente immaginare questo posto come un eremo, tenuto conto delle difficoltà anche solo alpinistiche per accedere ad alcuni di essi. In quanto al far salire i monaci in reti di corda tirate con funi e carrucole o alle scale a pioli interminabili c’è leggermente da rabbrividire. Sera: trasferimento verso Salonicco.

Sithonia, Voutvouru, Armenistis (11-13 luglio, giovedì-sabato)
Conclusione del viaggio verso Sithonia e bagno a Voutvouru. Mare con bei colori da lontano, ma assai stagnante da vicino. Può essere che sia meglio verso il promontorio a destra ma decidiamo di proseguire oltre, dopo il pranzo. Soggiorno ad Armenistis, nel campeggio omonimo: ottimo mare, molti servizi (pallavolo, giornali italiani, gelato artigianale, ottimo market, bar-discoteca, ristorante), camper a dieci metri dall’acqua. Posto ideale prima di venir invaso dai greci nel week-end, molto rumorosi anche perché cenano verso le 23, con grandi barbecue. Due possibili sistemazioni: sotto gli alberi (generalmente le tende) o lungo la spiaggia, al sole veramente cocente (di giorno in camper 35 gradi). Posto assai poco ventilato perchè incassato in mezzo a verdeggianti rilievi. Fin qui, comunque, con Mylopotamos, un posto a 5 stelle.

Kalamitsi (14 luglio, domenica)
Scappiamo dal camping invaso e procediamo verso sud in Sithonia. Ci si imbatte in una prima spiaggia libera, con tende sotto le piante, mare così così, spiaggia piccola e sporcizia abbondante. Poi vediamo dall’alto le belle spiagge di Platanitsi e Aklada, nei dintorni di Sarti, colonizzate dai campeggi. Approdiamo a Kalamitsi dove c’è una spiaggia bella solo in cartolina e in foto, forse perchè il mare oggi non è nelle condizioni migliori. A sinistra di questa, bella spiaggetta occupata da nudisti e sub. A destra spiaggia occupata dal camping Kalamitsi, meno bella della prima: il camping però sembra ben organizzato, con campi da calcio, tennis, basket ecc. Rimaniamo un giorno nel camping Porto sulla spiaggia principale di Kalamitsi dove ci godiamo più che altro il fresco e la quiete.

Kalamitsi, Toroneos, Sarti (15 luglio, lunedì)
Bagno a Kalamitsi. Acqua torbida e bella spiaggia. Pranziamo in una piazzola panoramica verso Toroneos, sulla punta di Sithonia. Pomeriggio con bagno a Toroneos, spiaggia molto lunga, posto tranquillo, acqua pulita, reti di pescatori stese sulla spiaggia ad asciugare. Parcheggio ombroso sulla spiaggia. Cena e notte a Sarti in un parcheggio dove, in teoria, è vietato il campeggio libero. Paese molto animato, con tante belle case per le vacanze. Spiaggiona lunga lunga. Appena a Sud di Sarti vi sono spiagge più raccolte. Non ci sono, da nessuna parte, problemi per rifornirsi di acqua.

Platanitsi (16-17 luglio, martedì-mercoledì)
Camping con servizi, market, senza elettricità e senz’acqua in prossimità della parte più lontana scelta da noi. In compenso questo è un bel posto, vicino a scogli levigati che nascondono appena un mare verde-blu e vicino ad una bella caletta sabbiosa. La spiaggia principale, lunghissima, ha oleandri fioriti ed un fiumiciattolo che, con un decorso tortuoso, arriva fino al mare. Forse leggermente meno bella l’acqua rispetto ad Armenistis, ma molto più bello l’ambiente generale; inoltre molto tranquillo e pieno di nudisti.

Ahlada, Ormos Panagias, Nikitas (18 luglio, giovedì)
Tra Platanitsi e Sarti, in prossimità di quest’ultimo, di nuovo un camping quasi senza servizi a costi bassissimi. Ma le spiagge veramente libere, latitano. Almeno le tenessero pulite … L’acqua non è bellissima, ma nell’insieme il posto non è male. A sera trasferimento verso il Nord di Sithonia. Cena a Ormos Panagias. I tanti chilometri e le strade in parte non asfaltate ci inducono a rinunciare all’isola di Thassos. Decidiamo di visitare bene Cassandra e poi Delfi e la relativa costa. Notte a Nikitas.

Nikitas, Metamorfossi, Nea Potidea, Kallithea, Polichrono, Polihouri, Loutra (19 luglio, venerdì)
A Nikitas, così come a Metamorfossi il mare è bruttino e ci spostiamo decisamente a Kassandra. Primo bagno tra Nea Potidea e Nea Fokkea in un posto assai bello e atipico per questa penisola. È infatti un mare a calette con rocce a dirupo. Pranzo 2 chilometri più a sud in piazzola molto panoramica con mare da foto. In pomeriggio passiamo a Kallithea (affollatissima, giornali italiani), Kriophigi, Polichrono e Politroni (dove rinunciamo a stare in campeggio perchè vincolano ad un soggiorno di 3 giorni e perché la spiaggia è lunga e alquanto anonima, almeno al calar della sera). Minimo comun denominatore di Kassandra: la strada principale passa troppo lontana dal mare, gli hotel sulla costa orientale privatizzano di fatto gli accessi alla spiaggia, un muro di macchine e di folla non invoglia a cercare di perforare la barriera … l’acqua è abbastanza trasparente, le spiagge lunghissime. Cena in piazzale panoramico, al tramonto, verso Polihouri all’estremità sud di Kassandra. Sosta notte in camping a Loutra, perchè nel parking vicino alla chiesa ci hanno mandato via (i proprietari del camping stesso, naturalmente). Riponiamo l’orgoglio e le questioni di principio per dormire con tutto aperto, al fresco in riva al mare.

Possidi, Siviri (20 luglio, sabato)
Approdiamo a Possidi, dove vi è un sito selvaggio in punta al una lunga lingua di sabbia, nelle vicinanze di 2 campeggi e ad un campo di militari. È un posto però assai poco accessibile: vi si può andare solo a piedi, e la spiaggia è lunga. Poco più indietro, comunque, bella spiaggia con possibilità di sostare col camper in riva al mare. Spostamento al tramonto verso Siviri, paesino di pescatori e di turisti. Sosta notte.

Siviri, Afithos (21 luglio, domenica)
A Siviri casette di pescatori sulla spiaggia affittate d’estate ai turisti. Possibilità di sosta in ampio piazzale davanti ad una taverna, sotto i pioppi, insieme a tende e camper greci. La domenica, comunque, le spiagge sono strapiene ovunque. Il mare a Possidi era più bello, ma nell’insieme anche questo paesino non è male. Se non altro il clamore della costa orientale è lontano, per ora. In pomeriggio arriviamo ad Afithos, piccolo villaggio a ridosso della metropoli Kallithea. Bell’acqua, possibilità di sosta notte in riva al mare, ottimo ristorante casereccio sotto un pergolato, beach volley.

Afithos (22 luglio, lunedì)
Ancora ad Afithos in attesa di avere il coraggio di penetrare nelle spiagge più mitiche, famose e affollate. Siamo stati nella spiaggia principale, formata da 3-4 calette piuttosto riparate, con acqua trasparente e bella azzurra, vicino a casette di pescatori. Atmosfera particolare per la presenza di questi ultimi, che di giorno giocano a carte sulla spiaggia sotto gli alberi, guardando i turisti e sgridando chi si tuffa dalle loro barchette. Sosta notte sulla spiaggia vicino all’hotel. Afithos è un villaggio animato e gradevole con facile possibilità di rifornimento d’acqua.

Kallithea, Akti Sani, Nea Fokkea, Nea Potidea, Limenas Litohoroini (23 luglio, martedì)
Breve trasferimento a Kallithea, vicino a Pallini Beach. Epicentro turistico di Kassandra, trasudante di bottegucce, hotel, taverne e turisti. A fine mattina trasferimento e pranzo sull’altro lato della penisola, ad Akti Sani. Sosta nei pressi di un campeggio, sotto gli alberi, non lontani dall’hotel Sani Beach con a ridosso bella collinetta dai prati rasati. Bello per leggere e rilassarsi al fresco. Verso sera giri nella parte nord di Kassandra (Nea Fokkea – Nea Potidea, dove c’è un piccolo canale di Corinto): brutto, anche se sugli opuscoli si dice che questa zona nasconde bellezze subacquee troppo facili da raggiungere, tanto da vietare la pesca subacquea stessa, ma l’aspetto non invoglia a buttarsi. Si inizia il viaggio di ritorno verso Salonicco, aggirato con la Ring-road che però prende la città troppo alla larga: avessimo rifatto la strada dell’andata avremmo fatto prima. Ci si ferma in un postaccio (Limenas Litohoroini), dove ci scuotono un’altra volta il camper: un’abitudine ormai internazionale.

Limenas Litohoroini, Valle del fiume Tembì, Glifa, Delfi (24 luglio, mercoledì)
A Limenas Litohoroini, poco a sud di Katerini, mare bruttissimo e trasferimento verso sud. Ammirato dalla National Road il castello medioevale di Platamonas e la valle del fiume Tembì (o valle di Tempi), luogo non visitato perchè solo dopo alcuni chilometri abbiamo scoperto che era una bella e fresca gola, molto alberata e con fontane delle Ninfee. Possibili giri in battello sul fiume. Uscita verso Glifa per interrompere il lungo viaggio con un tuffo rinfrescante. Prima in un’amena spiaggetta, in un posto assai solitario e suggestivo con un mare che però non mantiene ciò che prometteva vedendolo dall’alto. Molto naif però la spiaggia con le galline che gironzolano sotto i camper per cercare ombra e pecore sotto gli ulivi. Pomeriggio con bagno a Glifa, assai godereccio, nei pressi di una piattaforma parzialmente sprofondata in mare, ideale trampolino per i tuffi. Siamo nel porto ma non si direbbe: acqua cristallina a riva, bella spiaggia alla fine dei ristorantini. Partono anche da qui i traghetti per l’Eubea e i delfini aliscafi per le Sporadi. Dopo questi bagni ritempranti ci incamminiamo verso Lamia dove usciamo dalla National Road per dirigersi verso Delfi su una bella strada panoramica, per lo più ampia e con buon fondo, una volta tanto. Molti saliscendi in compenso. A Delfi si arriva al tramonto: sosta appena fuori del piccolo e grazioso paese dove si trova di tutto, soprattutto negozi di paccottiglie e gioiellerie.

Delfi, Krisso (25 luglio, giovedì)
Di buon mattino, verso le 8, varchiamo i cancelli del mitico santuario al centro del mondo. Il luogo come risulta dalle ricostruzioni doveva essere veramente imponente. Peccato che il monte Parnaso abbia una roccia che si sgretola facilmente e nel corso dei secoli abbia sbriciolato colonne come fossero grissini. I vari tesori dedicati alle divinità dopo le imprese belliche, utilizzando parte dei bottini di guerra, non fanno più bella mostra di sè ad eccezione di quelli dei Romani, degli Ateniesi (che anche all’epoca, probabilmente, faceva sfigurare tutti gli altri), del tempio di Apollo, del teatro e dello stadio). Visita archeologica assai gradevole: essenziale però partire presto. Posto tutto sommato fresco (prima delle 11). Sosta ristoratrice al bar nei pressi della fonte di Kastralia dove ci si purificava prima di consultare l’oracolo. Oggi ci si purifica al bar con una spremuta d’arancia. Subito dopo, saltato il ginnasio che non vale la pena di vedere perchè costituito da un insieme di pietre simili a quelle che si usano per individuare i confini dei terreni e perchè non c’è più nessuno che si allena, si va al Santuario di Atena Pronaia. Lo stato di conservazione dei monumenti è quel che è, ad eccezione del Tholos, che non si sa cosa fosse esattamente ma che pare abbia un’armonia sublime. Decidiamo che ci meritiamo una bella sosta in uno dei campeggi con piscina nei pressi di Delfi. Optiamo per il Camping Krissia a Krisso, a 9-10 Km a sud di Delfi, perchè ha la piscina più grande degli altri due ed è decisamente il più bello e meno affollato.

Krisso, Galaxidi, Erathini (26 luglio, venerdì)
Il mare di Delfi (Itea) è senz’altro da scartare. Due-tre chilometri dopo Galaxidi (paese grazioso) bella baia. Notte caldissima.

Antirio, Rio, Kalogria, Patrasso (27 luglio, sabato)
Al risveglio ci rimettiamo in moto perché la sera ci dobbiamo imbarcare. Tralasciamo colpevolmente 2-3 baiette con isolotti sparsi ad una ventina di chilometri da Galaxidi e non ne troviamo più di simili. Ci imbarchiamo perciò ad Antirio per Rio che sta dirimpetto, nel Peloponneso. Questi traghetti fanno la spola di continuo sulle opposte rive e la traversata, tutto compreso, dura meno di mezz’ora. Ci avventuriamo verso una località, Kalogria, a circa 45 Km ad ovest di Patrasso: bella la pineta, ma il mare è pieno di alghe. Sostiamo in pineta al fresco e poi puntiamo al porto di Patrasso. Il molo della Ventouris Ferries è appartato rispetto a quello delle altre compagnie: parcheggiare lì appena si arriva e spostarsi a piedi per le formalità dell’imbarco.

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